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Pubblicato: 08 Novembre 2019
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“Nell’incontro di oggi abbiamo voluto esporre il percorso fin qui fatto sulla strada dell’innovazione a sostegno dei giovani professionisti, startupper e neo imprenditori nella promozione del coworking”, così Roberto Santangelo, vicepresidente vicario del Consiglio regionale, a margine della presentazione delle iniziative messe in campo a sostegno anche dello smart working. Alla Fira Station di Pescara, erano presenti l’assessore regionale, Piero Fioretti, il presidente della Fira, Alessandro Felizzi, Riccardo Cicerone (Strange Office) e Roberto Romanelli (Tecnopolo D’Abruzzo) che rappresentano alcune realtà regionali e che hanno voluto esporre e condividere le loro esperienze nel settore.
“L’obiettivo è quello di dar vita a una ‘rete di spazi di lavoro condiviso’ a vantaggio dell’autoimprenditorialità” - ha proseguito Santangelo - “se vogliamo capire i coworking di oggi dobbiamo tornare con la memoria alle botteghe rinascimentali, ambienti polifunzionali che radunavano persone esperte e specializzate insieme a giovani apprendisti volenterosi e di talento. Questi spazi comuni sono luoghi dove le persone si ritrovano per lavorare, sperimentare, imparare in una logica di condivisione e di contaminazione tra vita e lavoro, cliente e fornitore, imprenditore e apprendista.”
“L’idea, mutuata sulla falsa riga di quanto si sta facendo il Lombardia e Toscana, prevede dei voucher ‘spendibili’ nei coworking e in specifici percorsi formativi, possibilmente riconosciuti dalla Regione Abruzzo.”
“Queste nuove modalità di lavoro stanno sempre più prendendo piede anche nel nostro Paese e rappresentano un vantaggio in termini economici sia per il lavoratore che per l’impresa. Anche l’ambiente ci guadagna con un abbattimento delle emissioni di CO². Il cosiddetto ‘lavoratore agile’ potrà svolgere l’attività da casa o in spazi di coworking con orari flessibili, gestendo al meglio la propria vita privata, con minore stress e maggiore gratificazione purché abbia uno smartphone e una buona connessione internet.”
“Vogliamo sostenere questi ‘spazi comuni’ perché rappresentano un bene “pubblico” che si inserisce nella logica dell’economia circolare innescando un circuito virtuoso a tutto vantaggio dell’imprenditoria regionale e non solo”, ha concluso Roberto Santangelo (sopra).