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Pubblicato: 30 Novembre 2019
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Mi fa piacere che di persona ma anche per scritto, capiti che ci si rivolga
a me nell'aspettativa che io sappia decriptare vicende politiche di vario
genere. Io educatamente (ed anche perché mi fa piacere la considerazione
degli interlocutori) rispondo a tutti, ma talvolta confesso di sentirmi
come un improbabile *"oracolo di Delfi"*, impegnato a rispondere su
questioni di non semplice lettura e non posso affidarmi a formule
enigmatiche od a pratiche di divinazione. Sarebbe comodo ma infruttuoso,
per cui ci provo quando capita la necessità, limitandomi prevalentemente
alla descrizione della cronaca, che talvolta è una matassa, di cui però non
vedo bene il bandolo, pur avendo una certa praticaccia. D'altra parte ogni
pensiero sulla politica è sempre come i coltellini svizzeri multiuso e
dunque gli approcci sono forzatamente vari. I meccanismi della politica
stanno, intanto, transitando da una situazione del passato in cui era
troppo spesso avvolta da aloni di mistero e riservatezza, a una politica
che sempre più adopera e strumentalizza i "social" in prima persona (alcuni
politici mostrano così la qualità della loro prosa e talvolta pure certi
loro problemi psicologici) o indiretta. La "democrazia social", oltretutto,
consente a tutti di dire la propria e vive di una fasulla trasparenza,
perché gli elementi esposti sono così tanti e spesso contraddittori da
necessitare chiavi di lettura più complesse di quanto possa
superficialmente apparire.
Tipo *"l’opinione di leader"* da bar che resta sempre – un fritto misto.
*Altro esercizio molto applicato, ma nel solco di una tradizione, è quello
di far filtrare sui giornali retroscena più o meno utili per sé o contro i
propri avversari. *Ragion per cui questa continua sovraesposizione
mediatica nuoce alla credibilità della politica. Il cittadino neutrale a un
certo punto non capisce più un tubo e accresce il proprio tasso di
disinteresse o odio per politica e politici. Chi invece aderisce a qualche
forza politica troppo spesso vaga nel buio, perché in tanti citano la
"base" come essenziali fondamenta di ogni attività politica, ma poi si
afferma l'idea che chi milita abbia uno stomaco forte, capace di digerire
qualunque pietanza cucinata dagli chef. E dunque? Boh! Visto che non siamo
di fronte ad una scienza esatta verrebbe da nascondersi - allegramente o
mestamente, secondo gli stati d'anima - sotto l'ala del grande
statista *WinstonChurchill*: *«L'abilità in politica consiste nella capacità di prevedere
ciò che accadrà domani, la settimana prossima, il mese prossimo, l'anno
prossimo. E successivamente nell'essere in grado di spiegare perché non è
avvenuto»*. *La sensazione è che le primarie siano state totalmente
svuotate di significato, declassate a fenomeno folklore. Forse sarebbe più
onesto abolirle. *Piuttosto, guardiamo le vere esigenze dei cittadini di
Avezzano, una Avezzano sempre più disastrata, proprio rovinata da questi
saltimbanchi, per cui oggi ci ritroviamo soprattutto per colpa loro un
Commissario straordinario che delle difficoltà di Avezzano, dove non trova
un secondo per ascoltare la voce dei suoi cittadini, fregandosene
altamente. Restando in attesa di un probabile incontro con il commissario
straordinario di Avezzano, per proporre alcune soluzioni per la viabilità,
continuano una serie di incidenti sulle nostre strade, da creare panico e
problemi più di quelli che già ci sono.
(Sopra: Francesco Basile, coordinatore del comitato per le periferie "Fuoricentro".)