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E’ pesantissimo il verbale del tavolo di monitoraggio sulla sanità che, come avevamo ampiamente e anticipatamente previsto, fa delle censure gravi ai documenti presentati dalla Regione Abruzzo. Una valutazione tecnica che travolge l’operato o, meglio, il non-operato della Giunta di centrodestra, che senza alcun indirizzo sta portando allo sbando la sanità della Regione.

Il tavolo evidenza innanzitutto una rilevante gravità della situazione finanziaria principalmente dovuta alla mancanza di governance nel corso del 2019. Quante riunioni sui conti sono state fatte con le Asl abruzzesi? E perché tutto questo tempo nella riorganizzazione dei loro vertici? Oggi abbiamo solo due manager dei 4 e mancano in modo illegittimo direttore sanitario ed amministrativo nelle altre Asl. Inoltre con un Dipartimento che, a parte la prematura e dolorosa scomparsa del Direttore, ha perso sei dirigenti dei vari servizi in questi mesi, senza che tutto ciò abbia preoccupato più di tanto l’Esecutivo.

Dalla severità del pronunciamento si evince anche la sostanziale superficialità dei documenti programmatori presentati, cosa che avevamo per tempo rilevato, proprio perché scevri di contenuti e di azioni, ma soprattutto di indirizzi politici chiari e coerenti tra loro. Ed è quello che è avvenuto, conferma il verbale: né il piano, né la rete ospedaliera sono stati puntualmente valutati. E vengono al contrario sistematicamente rinviati. E così che si giunge all’ennesimo rinvio dopo un anno. In Consiglio Regionale si vieta qualsiasi confronto e di fatto nel corso del 2020, forse, si valuterà la programmazione del 2019!

La verità è che in questo anno il centrodestra al governo ha fatto solo chiacchiere, alimentando una perenne propaganda che purtroppo getta fumo negli occhi della comunità e non affronta i suoi problemi. Problemi che in sanità invecchiano presto, in mancanza di un’azione concreta. Lo dimostra ciò che accade per l’edilizia ospedaliera: le risorse ci sono, per stessa ammissione dell’assessore, ma il trasferimento non avviene semplicemente perché nessuno dice al Governo cosa si vuole fare con quelle risorse.

Il deficit di 57 mln, il taglio di 75 del programma operativo che non sono per altro sufficienti a rientrare del deficit 2019/2020, il caos sui contratti con gli erogatori privati, il blocco dell’edilizia sanitaria, la genericità degli indirizzi programmatori sono il costo salatissimo della differenza che passa tra la propaganda e la strumentalizzazione, anche violenta, degli anni passati e lo stallo che si determina quando una volta al governo fai i conti con le bugie dette nel passato. Mai come in questo caso: le chiacchiere si perdono al vento, per governare serve competenza, quella vera. Intanto un anno intero è stato completamente perso e tra qualche mese vedremo anche i risultati della griglia Lea 2019".

 

(Sopra, un comunicato dell'assessore regionale alla programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, che vediamo in foto).