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Pubblicato: 30 Gennaio 2020
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Prendo atto che il Consigliere D'Amario partecipa distrattamente ai Consigli regionali. In quella sede, infatti, ho avuto modo di spiegare la differenza, che conosco bene, tra fondazione e associazione Ciapi. I confusi sono semmai i Consiglieri di Forza Italia, non solo sulla vicenda in questione, ma più in generale sul ruolo del Consiglio regionale. Penso sia questa la causa del comunicato stampa diramato che ha tutto il sapore della sterile difesa d'ufficio.
Riguardo i toni, considerati da D'Amario non consoni ai luoghi, ricordo al Consigliere distratto che non spese una sola parola per difendere il bon ton istituzionale quando il suo collega D’ Annuntiis apostrofó Dino Pepe “l'assessore alle sagre e alle cantine".
A Giugno 2016 l'attuale Assessore Febbo dichiarava “la necessità di piani di salvaguardia finalizzati alla tutela delle professionalità maturate dal Ciapi”, per anni, lo ribadisco, ha teatralmente interpretato il ruolo di difensore agguerrito della partecipata. Oggi, la sua maggioranza liquida e chiude: questa la realtà dei fatti, questo il motivo per cui l’Assessore Febbo non ha il coraggio neppure mediaticamente di andare fino in fondo a spiegare questa vicenda e preferisce evidentemente la difesa d'ufficio di D'Amario.
"La realtà è una: il Ciapi lo avete chiuso voi", riferisce il consigliere regionale Sandro Mariani (sopra).