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Pubblicato: 12 Febbraio 2020
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Il vice sindaco di Montesilvano, Paolo Cilli, replica alle accuse del segretario provinciale
di Rifondazione Comunista Corrado Di Sante, sulla discarica di Villa
Carmine. “Ogni tanto Di Sante si sveglia dal lungo letargo, accusando di
inadempienze o inefficienze l’amministrazione comunale di Montesilvano e
questa volta – afferma Cilli - ha puntato il dito sulla gestione del sito
dell’ex discarica di Villa Carmine. Denuncia però che si limita a un copia
incolla dei dati pubblici, priva quindi di qualsiasi valutazione tecnica o
realistica sullo stato di fatto del sito. Questo è l’esempio della
diffusione di suggestioni strumentali per una ricerca disperata di
visibilità. Senza entrare in alcuni aspetti, per non sovrappormi al lavoro
svolto in passato dai tecnici comunali e per non sminuirne i meriti, è
necessario ricordare che il Comune di Montesilvano, dall’attuazione del
Masterplan, ha perso ogni funzione operativa, amministrativa e logistica su
quel sito, le cui competenze sono passate tutte in seno all’Arap, ente
strumentale della Regione Abruzzo. Il Comune di Montesilvano quindi, non
per autonoma volontà, ha dovuto interrompere le attività di
caratterizzazione, controllo e azione, gestite fino ad allora con
pochissimi fondi e difficoltà obiettive e con la realizzazione del più alto
livello di efficacia su quel sito. I dati di monitoraggio sono stati
realizzati anche dall’associazione ambientalista Nuovo Saline Onlus,
composta da tecnici volontari che da anni effettuano rilevamenti ambientali
in quel sito e nel tratto di fiume posto a valle del tracciato
autostradale, avendo così una costante visione del reale stato del fiume e
del territorio circostante in tempo reale.
Difendere l’ambiente e la vocazione turistica del territorio non si
realizza seminando opinioni scaturite da informazioni prese in rete da chi
non ha le capacità accademiche o il preciso status appreso sul campo
infondendo dubbi, sfiducia o panico, ma c’è urgenza di lavorare in sinergia
con le strutture tecniche del territorio, potenziando e valorizzando i
tecnici comunali anche quando non obbligati per legge, in virtù di un senso
di protezione che va al di sopra dalla pubblicità autoreferenziale, mira al
cuore del problema e delle sue soluzioni”.