pagano nazario 221210 rep 04

In vista del ballottaggio del 4 e 5 ottobre, ad Avezzano e Chieti, il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano (sopra), in un comunicato apparso su alcuni organi di stampa, parla di apparentamenti per superare le divisioni. Alcuni esponenti di Centrodestra, però, rispondono: "Caro Senatore, quello che lei chiede e chiama opportunità, con l'apparentamento al ballottaggio, ad Avezzano e Chieti (che certamente non sarà accettato dal centrodestra in queste elezioni amministrative) sarebbe un "suicidio politico"e anche se la riteniamo un politico capace e intelligente (però, con pochi elettori), ricordiamo la sua "trombatura" alle regionali del 2014, mentre lei dimentica il comportamento a dir poco distruttivo di FI (vedi la decisione di Febbo a Chieti e di De Angelis ad Avezzano, con la sua benedizione). Se il partito di Berlusconi è ridotto ai "minimi termini", è colpa di personaggi come il suo pupillo, l'irreperibile onorevole Antonio Martino, eletto nel collegio di Avezzano, che sembrerebbe sia inseguito dalla trasmissione "Chi l'ha visto?". L'altra "perla", sempre di FI, è l'ex consigliere regionale Emilio Iampieri, trombato alle ultime regionali, che ha addirittura sostenuto, ad Avezzano, il candidato del PD. Per fortuna, nel Capoluogo della Marsica, la candidata di Forza Italia e delle altre liste civiche collegate, Annamaria Taccone, anche senza un apporto significativo da parte del partito di Berlusconi, ha ottenuto un ottimo successo personale e saprà senz'altro fare la scelta giusta per la città di Avezzano. Inoltre, sempre in un articolo apparso sulla stampa, è intervenuto il segretario regionale del Partito Democratico, Michele Fina che, annunciando un eventuale ricorso (non si capisce per cosa) di Mario Babbo, evidenzia che il PD si è rigenerato, ad Avezzano, perdendo circa IL 50% dei voti... Contento lui.... Ma il segretario del PD, erede dei comunisti, forse non è attento ai risultati anche nazionali sulle sei regioni che sono andate al voto, dove il PD, anche vincendo su tre regioni storicamente "rosse" e cedendo le Marche, sempre rossa, al centrodestra, ha perso consenso in tutte e sei le regioni. Ancora una volta, la "stampa di regime" mistifica la verità".