-
Pubblicato: 09 Luglio 2021
-
Visite: 803
L’epilogo del processo a carico del Sindaco Di Pangrazio impone qualche riflessione.
In verità, al di là delle scontate dichiarazioni di circostanza, spocchiose ed arroganti, probabilmente predisposte da tempo, crediamo che non sia rimasto sorpreso lo stesso condannato il quale, in una vicenda in cui tutti i coinvolti a vario titolo avevano opportunamente scelto di “limitare i danni”, si stava preparando al peggio:
la nomina del fedelissimo Di Berardino - “uno di famiglia” – alla carica di vice Sindaco o l’assunzione di tanti giornalisti di varie testate nello staff comunale per veicolare la comunicazione e rintuzzare la libera informazione, ne sono la prova evidente.
Crediamo che questa vicenda penale, unita all’azione di responsabilità che lo vede a processo per risarcire un danno plurimilionario al Cam – Società partecipata dello stesso Comune di Avezzano e quindi con eventuale conseguente ineleggibilità per evidente conflitto di interessi, avrebbero dovuto consigliarlo a soprassedere dalla competizione elettorale, evitando di porre la Città in una posizione tanto scabrosa quanto imbarazzante.
Molti si domandano: cosa accadrà adesso?
Messe da parte le rassicuranti dichiarazioni della maggioranza, zeppe di bugie e di approssimazioni, la verità è che intanto Avezzano non avrà un Sindaco che possa rappresentarla nei tavoli istituzionali in un momento storico così delicato. E ci riferiamo alla vicenda del Tribunale, alla questione della Sanità (Ospedale e Covid), alla ripresa economica (Recovery Fund), laddove la presenza di un Vice amplifica la portata del discredito per la Città, priva del Sindaco perché condannato.
Ma pure il futuro non si presenta roseo.
Si confida nell’Appello già preannunciato: e se invece la sentenza di condanna venisse confermata (ipotesi plausibile) o se la vicenda del Cam determinasse la sua ineleggibilità e quindi la decadenza dalla carica?
La conseguenza sarebbe una sola: la nostra città si vedrebbe costretta a sopportare l’ulteriore oltraggio di una lunga gestione d’emergenza dopo aver subito un anno e mezzo di irresponsabile Commissariamento e otto mesi di inconsistente attività amministrativa, con il risultato di essere sempre più isolata dalle dinamiche e dai circuiti politici regionali e nazionali.
E’ giusto tutto questo?
Avezzano merita di vivere momenti di imbarazzo e di preoccupazione per la smania di protagonismo del sindaco Di Pangrazio ed il suo pervicace attaccamento alla poltrona?
Il nostro auspicio è che Giovanni Di Pangrazio svincoli la sorte di un intero territorio dalle sue personali vicende giudiziarie.
Avezzano, lì 09.07.2021
Goffredo Taddei
Consigliere Comunale di Avezzano