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Palazzi sul mare: il Comune dovrebbe sospendere permesso, intervenga Procura

 
Giovedì 3 marzo, ore 11,30 
 
Riviera sud di fronte al cantiere Pescaraporto srl.
 
CONFERENZA STAMPA
 
La vicenda dei palazzi che la società dei Milia e Mammarella sta costruendo sulla riviera sud di Pescara è vergognosa.
 
Un permesso illegittimo che era stato annullato dal TAR è stato resuscitato da un emendamento porcata infilato da governo PD-NCD nella legge di stabilità 2015.
 
Nessun parlamentare che ha votato la norma l'ha difesa. I cittadini sono stati avvisati dopo mesi dal sottoscritto e a quel punto la relatrice del provvedimento, ora sottosegretaria, Federica Chiavaroli ha incredibilmente dichiarato di non saperne nulla.
 
Dunque non si sa come il governo ha sbloccato questa cementificazione sul lato mare della riviera sud.
 
Ad aggravare la situazione c'è il comportamento dell'amministrazione comunale di Pescara che si è costituita al Consiglio di Stato a favore del permesso rilasciato durante precedente Giunta alla società delle famiglie Milia e Mammarella. 
 
Poi ha consentito che partissero i lavori - cosa giustamente denunciata dalla consigliera Erika Alessandrini del M5S - nonostante vi sia in tutto quel piano particolareggiato un provvedimento di sospensione di tutti gli interventi edilizi derivanti dalla questione del rischio alluvionale.
 
Mentre gli altri privati son tutti fermi, questi amici degli amici vanno avanti come se nulla fosse.
 
La risposta del Genio Civile alla richiesta del M5S aggiunge ulteriori ombre su una vicenda che vede silente non solo il centrosinistra ma anche l'opposizione di centrodestra.
 
Maurizio Acerbo, Rifondazione Comunista