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TERZA COMMISSIONE, FEBBO E SOSPIRI: COMMISSARIO ARAP, PASTROCCHIO SENZA FINE

Proroga dell’incarico fino al 30 settembre poi la nomina del cda

L’AQUILA 12/07/2016 - “Dopo che ieri è mancato per ben 3 volte il numero legale in III Commissione Agricoltura (a causa della mancanza dei Consiglieri di maggioranza), la seduta è stata aggiornata a questa mattina ma come ho fatto notare presentando una pregiudiziale (art. 36 del Regolamento) NON erano trascorse le necessarie 48 ore dalla convocazione. Quindi la Commissione è stata riconvocata d’urgenza, con sospensione del Consiglio regionale, per esaminare un importante punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta di proroga dell’incarico di commissario straordinario dell’Arap, Giampiero Leombroni”.  E’ quanto dichiarano il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri al termine dei lavori spiegando che “ancora una volta la maggioranza è stata costretta a fare marcia indietro accogliendo la nostra proposta, di responsabilità istituzionale , di prorogare l’incarico del commissario fino al 30 settembre, ultima e definitiva proroga, perché poi bisognerà procedere finalmente alla nomina del cda di Arap che permetterà un maggiore collegialità, efficienza e trasparenza  sotto il controllo dell'intero Consiglio regionale”.       

“Nel  frattempo – proseguono Febbo e Sospiri - considerando che la scadenza dell’incarico era fissata al 4 giugno, bisognerà capire se gli atti predisposti fino a oggi dal Commissario siano legittimi; se così non fosse è facile immaginare quali problematiche si andranno a innescare. Resta inspiegabile, o meglio spiegabilissimo secondo la logica dalfonsiana, il motivo per il quale il commissario Leombroni non sia stato affiancato, come stabilito dalle norme vigenti, da due sub commissari (funzionari della Regione quindi a costo zero) che consentirebbero una pluralità nella gestione dell’ente. Visti i “carichi” di lavoro assegnati durante questi mesi al commissario all’interno del Masterplan, compresa la bonifica del sito di Bussi, non vogliamo che ci sia un uomo solo al comando che risponda a una sola persona”.