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Con il ballottaggio, terminato nel pomeriggio di lunedì 5 ottobre, Avezzano, dopo il commissariamento di oltre un anno, dovuto alla sfiducia all'ex sindaco De Angelis, ha finalmente una nuova amministrazione, con l'elezione a sindaco di Gianni Di Pangrazio (dopo la bocciatura di tre anni fa). Al primo turno il nuovo sindaco era stato sostenuto da otto liste civiche, anche se con la presenza di alcuni ex consiglieri del PD e del centrodestra. Alle 8 liste dello stesso Di Pangrazio, si sono aggiunte le sei liste di Mario Babbo, bocciato come candidato sindaco al primo turno e le due di Antonio Del Boccio che, con la vittoria di Di Pangrazio, viene eletto consigliere, mentre gli altri rimangono fuori, così come decretato sempre al primo turno. La sconfitta di Tiziano Genovesi, che si è battuto onorevolmente (considerata la spaccatura del centrodestra con FI e le sue tre liste), di fatto ha consentito una vittoria del centrosinistra; probabilmente l'unico obiettivo del Partito di Berlusconi (e non si capisce perché) era di far perdere il centrodestra così come avvenuto a Chieti. I numeri parlano chiaro: le 8 liste di Di Pangrazio, le 6 di Babbo, le 2 di Del Boccio e le 4 della Taccone, hanno fatto sì che lo stesso Di Pangrazio ritornasse a palazzo di città, per la seconda volta, con una maggioranza "bulgara" che, però, adesso, dopo la dura fatica per il primo e per il secondo turno, inizia da neo sindaco una "Missione (quasi) Impossibile" per "accontentare" molte "bocche fameliche", composte da transfughi, voltagabbana, ex portaborse e vari personaggi che fino a qualche mese fa, inondavano i siti e la stampa di foto e incontri con quello o quell'altro assessore del centrodestra. Una cosa è chiara: la Lega resta comunque il primo partito a Chieti e ad Avezzano e il PD è ai minimi termini nel Capoluogo marsicano.

 

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Venerdì 2 ottobre, alle 24,00, scatta il silenzio elettorale in prossimità dei ballottaggi, in Abruzzo, del 4 e del 5 ottobre.

Al voto Chieti ed Avezzano. Nel Capoluogo della Marsica, Tiziano Genovesi e Gianni Di Pangrazio, insieme con i loro supporter, si impegnano a portare "acqua ai loro mulini". Nel caso della vittoria di Genovesi, sostenuto dai partiti, alla sua prima esperienza come candidato, salvo conteggi ufficiali, nella maggioranza, tra i quindici consiglieri dovrebbero rientrare 5 consiglieri del vecchio consiglio e dieci "volti nuovi"; mentre in caso di vittoria di Di Pangrazio (sostenuto da varie liste civiche, che nella precedente amministrazione sono state causa della decadenza della stessa) rientrerebbero, su quindici consiglieri, 6 facenti parte del vecchio consiglio (anche se alcuni proverrebbero dall'amministrazione di centrodestra) e altri, tra i consiglieri eventualmente eletti, proverrebbero da Forza Italia e da Fratelli d'Italia, contemplando pure delle provenienze dal Partito Democratico.