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- Pubblicato: 03 Settembre 2020
MIGRANTI VIA DA PATERNO: GENOVESI, VITTORIA DEL CENTRODESTRA E COMUNITÀ DEI CITTADINI,
AVEZZANO - “I 25 migranti sbarcati a Lampedusa arrivati lunedì notte a Paterno stanno per essere trasferiti a Vasto e all’Aquila con la motivazione ufficiale di una struttura inadeguata. È una vittoria della Lega, del Centrodestra e della Comunità della popolosa frazione di Avezzano. Ha pagato la pacifica ma decisa mobilitazione contro il piano di un governo che invia clandestini nei territori italiani mettendo a rischio la sicurezza e la salute dei cittadini, tra cui tanti anziani e bambini. Quando saremo alla guida della Amministrazione comunale non ci saranno più 'sbarchi' ad Avezzano e nella Marsica”.
Mostra soddisfazione il candidato sindaco del centrodestra, il salviniano Tiziano Genovesi, per “la felice conclusione” della vicenda dell’arrivo di 25 migranti in una struttura “inadeguata e senza i requisiti necessari” a Paterno, frazione del comune di Avezzano, da dove saranno trasferiti nelle prossime ore a Vasto e all’Aquila.
Il 40enne imprenditore si toglie qualche sassolino dalla scarpa in merito “agli attacchi strumentali” seguiti “al like al grave commento social di una persona che non conosco messo per errore da un componente dello staff rimosso dall’incarico”. “L’intenzione, goffa, di strumentalizzare un errore, non ha rapito solo alcuni avversari politici, ma anche don Aldo Antonelli, vice parroco di Antrosano, sembra aspetti le elezioni per avere il suo piccolo momento di gloria attaccando la Lega e Salvini, che sono un po’ la sua psicosi”.
“Rispettiamo il pensiero del sacerdote, non nuovo ad uscite contro la Lega, ma nello stesso tempo lo invitiamo, per coerenza, ad ospitare i migranti in casa sua, facendo così risparmiare soldi allo Stato, che potranno essere dirottati per accudire gli italiani, e attuando concretamente la sua missione di Cristiano – spiega ancora Genovesi -. Siamo certi, però, che don Aldo non darà seguito al nostro invito, essendo un vecchio comunista come conferma la sua storia di prete operaio. In questi giorni, ho sentito dire tante cose contro di me su una vicenda che noi abbiamo risolto allontanando un incaricato dello staff social che ha commesso l’errore materiale del like. Ho dimostrato e dimostro ogni giorno nella mia vita che la cultura della violenza e della denigrazione non mi appartiene – continua -. È invece l’attacco di don Aldo a generare violenza visto il tono delle sue parole. Faccio volontariato dall’età di 14 anni. Tra la altre cose, nella mia azienda edile, il mio capo cantiere è un ragazzo di origini romene, persona onesta, perfettamente integrata e professionalmente molto valida, che con il suo lavoro e il suo comportamento, nobilita il nostro Paese. Naturalmente, sulla immigrazione incontrollata il mio pensiero rimane fermo: no a clandestini in Italia che non scappano dalle guerre e stop ad interessi legati all’accoglienza”, conclude Genovesi.