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E' iniziato già lunedì, dopo il ballottaggio, nel peggiore dei modi, il corso della nuova amministrazione. Ci riferiamo, infatti, come già detto, al caso, del quale si sta interessando la magistratura, della chiusura degli uffici della segreteria del sindaco con la sostituzione, il 26 mattina, delle password di alcuni dirigenti. Oggi, altro colpo di scena, doppio, in quanto è stato proclamato il nuovo consiglio comunale di Avezzano con l'elezione del sindaco De Angelis perché, al contrario di quanto ha pubblicato il ministero degli interni, che aveva assegnato la maggioranza dei seggi alla coalizione di Di Pangrazio, la commissione elettorale, con il presidente del tribunale Forgillo, non ha applicato tale norma, ma addirittura, cosa inspiegabile (ancora non ci sono i verbali), ha assegnato un seggio in più dei 14 previsti, alla coalizione appena insediata. Ricordiamo che il gruppo di Di Pangrazio, al primo turno, aveva raggiunto la maggioranza assoluta del 51,58%, contraddicendo, così, con questa inaspettata scelta, la volontà dei cittadini avezzanesi quando hanno votato l'11 giugno. Confidiamo nelle promesse del nuovo sindaco De Angelis, correlate ad alcuni punti - cardine della sua campagna elettorale, due su tutti e cioè: "incarichi solo ad avezzanesi" (quindi Piero Carducci dovrebbe rimanere dipendente della sua azienda); e conferma dell'opposizione all'insediamento della Powercrop.

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Si fa sempre più complicata (e le indagini dei carabinieri proseguono), la vicenda delle serrature e delle password sostituite al comune di Avezzano e su chi abbia dato l'ordine a riguardo. Oggi, "Il Messaggero", ha confermato una fase importante del caso, laddove il segretario comunale Falcone, afferma di non aver, lui, chiamato il falegname per la sostituzione. La domanda sorge spontanea: e allora, chi è stato, visto che il sindaco in carica era Di Pangrazio e De Angelis deve essere ancora proclamato? Quanto accaduto, si traduce in un gesto inqualificabile e probabilmente unico, almeno in Italia. La magistratura, farà le dovute verifiche e evidenzierà eventuali risvolti penali, visto che l'accaduto ha prodotto interruzione di pubblico servizio, probabile abuso d'ufficio e danni materiali a causa della mancata attività lavorativa del personale coinvolto. La coalizione di De Angelis sembrerebbe ormai lavarsi le mani del "caso – serrature", ma dovrebbe spiegare come mai, lunedì, erano presenti sul luogo del "fattaccio" due suoi candidati trombati: l'addetto stampa, nonchè l'aquilano Piero Carducci (così riferisce chi ha subito l'incursione). Quest'ultimo aspira ad una riconferma all'interno del comune di Avezzano (già lautamente retribuito durante la scorsa amministrazione) anche se il sindaco eletto De Angelis ha dichiarato (e siamo certi che manterrà questa promessa) di non conferire incarichi a persone che non siano di Avezzano, a differenza di Di Pangrazio. Inoltre, come aveva scritto, nel lasso di tempo tra il primo turno e il ballottaggio, il quotidiano nazionale "Il Fatto", circa una eventuale elezione di De Angelis (visti i risultati del primo turno) che si sarebbe trattato di un "sindaco a metà". Qualcuno dice però, che anche la metà sarebbe sotto tutela di Massimo Verrecchia (uomo di Piccone, già "controllore" dell'ex presidente della provincia dell'Aquila, Del Corvo), in procinto di diventare vicesindaco e di Emilio Cipollone, eventuale presidente del consiglio, uomo di fiducia di Andrea Gerosolimo. Inoltre, De Angelis pare sia stato consigliato da Sandro Stirpe (al quale il sindaco eletto deve gran parte del successo) che in caso (com'è attualmente), non avesse la maggioranza, le sue dimissioni sarebbero conseguenza logica, per non alimentare le trattative nel cosiddetto "mercato delle vacche", sempre avversato dal nuovo sindaco.