Politica

m5s

Elezioni comunali 2017 – Gruppo 5 Stelle di Avezzano: la macchina del fango non ci fermerà.

Da quando il M5S si è imposto nella scena politica nazionale viene definito come un outsider, capace di raccogliere importanti risultati elettorali. É evidente come anche a livello locale siamo talmente temuti che, a pochi mesi dalle elezioni per il comune di Avezzano, si attiva inesorabilmente la macchina del fango per colpire proprio il nostro gruppo 5 Stelle.

Sorprendentemente, a manovrare la macchina, sembra siano dei sedicenti attivisti dissidenti che, con grande coraggio, preferiscono rimanere anonimi.

Bersaglio dell’attacco non solo è  stato il gruppo tutto, definito spaccato e in difficoltà, ma anche il nostro portavoce Giorgio Fedele. Infatti, ancora una volta, assistiamo sconcertati al tentativo gratuito ed ignobile di infangare una tra le persone più capaci e brillanti del nostro gruppo, con la vana speranza di intimidirla e fiaccarne l’attivismo. Vogliamo poi tranquillizzare tutti i cittadini, nonché i nostri cari anonimi detrattori: il gruppo 5 Stelle di Avezzano è più unito che mai; infatti, solido come una roccia, sta lavorando alacremente per affrontare al meglio la prossima sfida elettorale e, al momento opportuno, comunicherà il nome del candidato sindaco della futura lista a 5 stelle per il comune di Avezzano. A tal proposito, bisogna ribadire ciò che per noi è scontato: ogni scelta assunta sarà il frutto di un confronto democratico; restano pertanto destituite da ogni fondamento le accuse strumentali che ci vengono rivolte. Ulteriori notizie in merito, provenienti da fonti non ufficiali e tanto più da quelle anonime, sono da ritenersi pure illazioni e anonime fantasticherie.

Gruppo 5 Stelle di Avezzano

 panunzi mario

  La realtà politico-sociale delle nostre aree interne è stata “denunciata” con crudezza e lucidità non dalla politica ma dai vescovi di Sulmona ed Avezzano. Monsignor Spina, nel corso della celebrazione della Messa in suffragio della sfortunata Fabrizia, vittima dell’odio terroristico, ha affermato che “Fabrizia, come tanti giovani, ha dovuto lasciare Sulmona per trovare lavoro altrove, perché questa nostra terra amata non riesce a dare speranza alle nuove generazioni che cercano lavoro”.  Monsignor Santoro, molto presente a fianco dei lavoratori, soprattutto a quelli che rischiano il licenziamento, nel corso dell’intervista da parte del giornalista Monaco della RAI, ha evidenziato la scarsa attenzione della politica rispetto alla realtà marsicana, caratterizzata da una crisi profonda e soprattutto dalla assoluta mancanza di prospettive occupazionali per i giovani. La gravità e realtà delle affermazioni dei due vescovi evidenzia l’ inadeguatezza della politica e la scarsità propositiva delle istituzioni: una situazione che, se non immediatamente interrotta, determinerà un ulteriore impoverimento sociale delle nostre aree, con sempre meno giovani e sempre più anziani.

Rispetto a queste denunce, peraltro più volte riaffermate a livello nazionale da Papa Francesco, si auspica un immediato “risveglio” della politica e delle istituzioni, il cui compito primario, in questo particolare gravissimo periodo, non può che ricercare sviluppo e occupazione. Uno scatto di rinnovamento che la politica non può più rimandare: anche perché, quando vuole, dimostra di saper affrontare le emergenze, come è avvenuto con l’approvazione in Parlamento dello stanziamento di € 20 miliardi a sostegno e salvaguardia del sistema bancario. Certo, salvare le banche, è opportuno ma aiutare concretamente i giovani è ancora più necessario e urgente. Allora mi viene da prospettare un’ ipotesi di lavoro: dei € 20 miliardi stanziati € 10 miliardi restano a favore delle banche e € 10 miliardi per creare, anche in maniera straordinaria e temporanea, nuova occupazione per i giovani italiani ma soprattutto meridionali. Già vedo i sorrisi di sufficienza dei politici “preparati” e dei “liberisti” (spesso grandi utilizzatori di fondi pubblici) che si affretteranno a liquidare questa ipotesi di lavoro qualunquista e banale, anche se forse sarebbe utile alla politica e alla serenità sociale riflettere che non è banale il dramma di migliaia di famiglie di giovani senza lavoro e, purtroppo, come denunciano i vescovi “senza speranza nel futuro”.

Mario Panunzi  

santoro pietro vescovo rep 04