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DIRETTORE ASL L’AQUILA, FEBBO: ATTI SECRETATI MENTRE IL "TUTOR" NON PUO’ ESSERE NOMINATO

L’incarico a Marzetti non può essere né prorogato né rinnovato

L’AQUILA – “Una situazione paradossale, assurda che a tratti sembrerebbe comica ma da ridere sinceramente c’è ben poco visto che stiamo parlando della sanità regionale e del suo futuro sul quale si addensano nubi sempre più grigie”. E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo a proposito della nomina di Rinaldo Tordera a direttore generale della Asl dell’Aquila. “Nomina – spiega Febbo – di fatto non ancora ufficiale in quanto a oggi la delibera di giunta risulta, come spesso accade sotto il governo D’Alfonso, secretata. Tra l’altro il provvedimento sancirebbe una semplice designazione e non una nomina a tutti gli effetti che, ragionando sempre e solo per ipotesi, sarà ratificata successivamente all’avvenuta dimostrazione della mancanza di cause di incompatibilità. Oggi come ieri isomma si conferma un modo di fare illogico basato su chiacchiere, annunci e spot mentre documenti, provvedimenti e delibere restano inspiegabilmente, e contrariamente ai principi della trasparenza, oggetti misteriosi”.

“Ritengo inaccettabile quanto sta accadendo – riprende Febbo -  come è altresì assurda la decisione, sempre ipotetica, presa dal presidente della Giunta, di affiancare al nuovo direttore Asl addirittura la figura di un tutor, manco fosse uno studente con problemi di rendimento scolastico. Per questo delicato e innovativo ruolo sarebbe stato scelto Roberto Marzetti che faceva parte del gruppo dei saggi voluti da D’Alfonso per affiancarlo nelle decisioni fondamentali per il futuro dell’Abruzzo. Peccato però che l’incarico a titolo gratuito dell’ex manager Asl sia scaduto e che, stando alla normativa vigente (decreto legge n.95 del 2012), non possa essere né prorogato né rinnovato. Avvierò – conclude Febbo – tutte le procedure per ristabilire la massima chiarezza e soprattutto la massima trasparenza. È chiaro che di fronte ad atti secretati e nomine discutibili di "tutor" convocherò Commissione Vigilanza e di tutela".    

d alfonso

  In Abruzzo l’anno scorso sono nate 1.289 imprese giovanili in più rispetto al 2014, con un totale che supera le 15mila unità. E’ un dato – dice il Cresa – che va oltre la media nazionale.

Si tratta di un segnale più che incoraggiante: ben lontani dallo stereotipo dei “mammoni” che cercano il posto fisso, i giovani abruzzesi ci mettono la faccia, il know how e le risorse.

La Regione farà la sua parte: nel FSE e nel FESR 2014-2020 vi saranno fondi per l’imprenditoria giovanile e ne parleremo già il prossimo 9 marzo in un incontro con i sindacati mirato al Patto per lo sviluppo.

Luciano D'Alfonso, Presidente della Giunta regionale