Politica

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Comunicato Associazione ‘Pescara – Mi piace’ su megafogna vicino al Ponte Nuovo

Ancora una volta avevamo visto giusto: la megafogna individuata dalla nostra Associazione a ridosso del cantiere del Ponte Nuovo non è in regola e, partendo dalla stazione centrale, raccoglie tutti gli scarichi abusivi delle case di via Gran Sasso. A confessarlo è stato il Direttore dell’Aca Di Giovanni che, smentendo l’ottimismo dell’assessore Del Vecchio, ha rivelato la verità: quella fogna scarica reflui e feci direttamente nel fiume, ovvero nel nostro mare, e sarà bloccata solo dopo la realizzazione del DK15 per portare quei liquami al depuratore. Ma è evidente che, a fronte dell’emergenza in atto, non possiamo aspettare l’apertura di un cantiere di simili proporzioni. L’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede a questo punto l’intervento immediato del Corpo Forestale dello Stato per l’esecuzione di tutti gli accertamenti del ‘caso’ preannunciando l’invio della vicenda all’attenzione dell’Autorità competente, anche per fare luce sulle mezze verità della giunta Alessandrini”. Lo hanno detto l’avvocato Berardino Fiorilli e Armando Foschi, dell’Associazione ‘Pescara – mi piace’ in riferimento alla riunione svoltasi in Comune con il dirigente Aca per fare luce sugli scarichi al fiume che si trovano sul territorio di Pescara.

Di nuovo siamo arrivati primi nell’individuare un’emergenza, esattamente com’è accaduto la scorsa estate con la rottura della condotta di via Raiale: l’esito della Commissione consiliare Ambiente ha totalmente smentito l’assessore Del Vecchio, lasciando finalmente emergere una parte drammatica di quell’emergenza balneazione e inquinamento che Pescara sta vivendo e che lo stesso assessore aveva tentato di scaricare sul Comune di Tocco da’ Casauria – hanno detto Fiorilli e Foschi -. Durante la Commissione il dirigente dell’Aca ha confermato l’allarme lanciato dalla nostra Associazione nei giorni scorsi: lo scarico di 220  centimetri di diametro individuato a ridosso del cantiere del Ponte Nuovo non è regolare, addirittura è più grande di quanto la stessa Aca pensasse, e sta scaricando in maniera illegittima feci e liquami nel fiume, a due passi dalla spiaggia. Uno scarico definito una ‘megafogna’ dall’Aca e che l’assessore Del Vecchio aveva tentato platealmente di sminuire. Alla condotta da 220 centimetri si affianca la seconda, poco più piccola, da 60 centimetri che, ugualmente, sversa nel fiume il troppo pieno delle vasche di piazza Pierangeli. Apprezziamo l’operazione verità dell’Aca, ma è evidente che non basta: non è pensabile che quelle due condotte continuino a scaricare irregolarmente reflui direttamente nel fiume in attesa che il cantiere del DK15 arrivi al Ponte Nuovo, senza conoscerne la tempistica. Quella megafogna va subito chiusa, individuando gli scarichi allacciati abusivamente dalle private abitazioni, come ha riferito il dirigente dell’azienda acquedottistica, e dinanzi all’inadempienza del Comune di Pescara, l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede formalmente l’intervento del Corpo Forestale dello Stato per l’adozione delle iniziative d’urgenza determinate dall’emergenza in atto, provvedendo, intanto, a inoltrare l’intera vicenda all’attenzione delle Istituzioni competenti affinchè vengano accesi i riflettori su chi sapeva da almeno un anno dell’esistenza di quella megafogna, come ha confessato nei giorni scorsi l’assessore Del Vecchio, e non ha mosso un dito per tentare di arginare i danni. Oggi riteniamo che le dimissioni del sindaco Alessandrini e del suo vicesindaco siano un obbligo morale, oltre che una necessità, e guardiamo con timore all’approssimarsi della nuova stagione balneare, dopo i misteri e i segreti della scorsa estate”.

Vi inviamo cordiali saluti

Pescara, 03.03.2016

Per info

Avv. Berardino Fiorilli

Armando Foschi

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DIRETTORE ASL L’AQUILA, FEBBO: ATTI SECRETATI MENTRE IL "TUTOR" NON PUO’ ESSERE NOMINATO

L’incarico a Marzetti non può essere né prorogato né rinnovato

L’AQUILA – “Una situazione paradossale, assurda che a tratti sembrerebbe comica ma da ridere sinceramente c’è ben poco visto che stiamo parlando della sanità regionale e del suo futuro sul quale si addensano nubi sempre più grigie”. E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo a proposito della nomina di Rinaldo Tordera a direttore generale della Asl dell’Aquila. “Nomina – spiega Febbo – di fatto non ancora ufficiale in quanto a oggi la delibera di giunta risulta, come spesso accade sotto il governo D’Alfonso, secretata. Tra l’altro il provvedimento sancirebbe una semplice designazione e non una nomina a tutti gli effetti che, ragionando sempre e solo per ipotesi, sarà ratificata successivamente all’avvenuta dimostrazione della mancanza di cause di incompatibilità. Oggi come ieri isomma si conferma un modo di fare illogico basato su chiacchiere, annunci e spot mentre documenti, provvedimenti e delibere restano inspiegabilmente, e contrariamente ai principi della trasparenza, oggetti misteriosi”.

“Ritengo inaccettabile quanto sta accadendo – riprende Febbo -  come è altresì assurda la decisione, sempre ipotetica, presa dal presidente della Giunta, di affiancare al nuovo direttore Asl addirittura la figura di un tutor, manco fosse uno studente con problemi di rendimento scolastico. Per questo delicato e innovativo ruolo sarebbe stato scelto Roberto Marzetti che faceva parte del gruppo dei saggi voluti da D’Alfonso per affiancarlo nelle decisioni fondamentali per il futuro dell’Abruzzo. Peccato però che l’incarico a titolo gratuito dell’ex manager Asl sia scaduto e che, stando alla normativa vigente (decreto legge n.95 del 2012), non possa essere né prorogato né rinnovato. Avvierò – conclude Febbo – tutte le procedure per ristabilire la massima chiarezza e soprattutto la massima trasparenza. È chiaro che di fronte ad atti secretati e nomine discutibili di "tutor" convocherò Commissione Vigilanza e di tutela".