Politica

scoccia marianna 281111 rep 03Per chi, come me, è legata a doppio filo a due territori quali la Valle Peligna e la Marsica è angosciante constatare la continua disattenzione e mancanza di progettualità riservata a queste aree. Questa volta tocca alla Marsica, sebbene dopo mesi di chiusura, dovuti all’emergenza covid, siano finalmente prossimi alla riapertura i punti di primo intervento di Tagliacozzo e Pescina c’è poco da gioire, in realtà, perché quella che si prospetta è una riapertura monca. A causa della mancanza di personale infermieristico, infatti, i due Ppi saranno attivi solo h12 e non più h24 come prima dell’emergenza coronavirus. La mancanza di progettualità della Asl1 è un vero e proprio affronto alle migliaia di utenti che gravitano intorno a questi centri. Un’azienda sanitaria, assolutamente scollegata dal territorio, che non riesce a sopperire alla mancanza di pochi infermieri, limitando di fatti i servizi erogati ai cittadini e infierendo, forse, il colpo di grazia ai Presidii di Pescina e Tagliacozzo. Il tutto nell’assordante silenzio dell’Assessore alla Sanità e del Presidente Marsilio, che ieri, a due mesi e mezzo dall’emergenza e nella prima giornata a 0 contagi, sbandierava festoso la messa in funzione dell’Ospedale covid di Pescara. È intollerabile questo atteggiamento nei confronti delle aree interne della nostra Regione, viste dal Governo come la zavorra dell’area costiera e per tanto da considerare come zone di serie B. Non siamo più disposti a tollerare un Abruzzo a due velocità. Continuerò nel mio impegno di valorizzazione delle aree interne, sempre pronta ad ascoltare il territorio e a supportare le giuste istanze di Sindaci e cittadini, pertanto sulla riapertura dei Ppi di Pescina e Tagliacozzo chiederò, insieme agli altri colleghi, l’audizione nella V^ Commissione dei Sindaci del Direttore Generale Testa. Firmato Marianna Scoccia

pescara citta

COMUNICATO STAMPA

Divieto di vendita e consumo di alcolici fuori dagli spazi consentiti
Il sindaco Masci dice stop agli assembramenti non permessi dalla legge
Al fine di prevenire qualsiasi rischio di ripresa del contagio e di evitare, a questo
scopo, quegli assembramenti più volte segnalati in questi giorni dagli operatori di
polizia, oltre che dai cittadini, il sindaco di Pescara Carlo Masci ha emesso poco fa
un’ordinanza di divieto della vendita per l’asporto di bevande alcoliche di qualsiasi
gradazione per il periodo che va da domani, 30 maggio, e fino al 14 giugno 2020.
Al rispetto del provvedimento - che interessa la fascia oraria che va dalle ore 20:00 e
fino alle ore 7:00 del mattino - sono tenuti tutti i pubblici esercizi, le attività
commerciali in genere, le attività artigianali del medesimo settore merceologico e
anche i distributori automatici che prevedano la somministrazione di questo genere
di bevande, sia nelle zone della cosiddetta “movida” che nel resto della città. Fanno
eccezione, rispetto al citato divieto, pur nel rispetto delle note misure di sicurezza
relative al distanziamento sociale in particolare e previste dalle norme nazionali e
regionali, le medie e grandi strutture di vendita e i centri commerciali.
Lo spirito dell’ordinanza è quello di permettere il consumo di alcolici - ripreso a
seguito della recente riapertura di bar, pub, e ristoranti per la cosiddetta Fase 2 -
solo negli spazi consentiti in concessione o di diretto possesso, all’interno e
all’esterno dei locali, e quindi in modo controllato e controllabile; diversamente,
come già emerso in questi giorni, si sta ripresentando il problema degli
assembramenti e quindi della possibile ripartenza del contagio, come già
evidenziato da eminenti esperti del campo medico.
Città di Pescara
Medaglia d’oro al Merito Civile
Ufficio
Stampa
<La ragione del provvedimento è di facile comprensione - ha detto il primo cittadino
– Siccome Pescara da almeno 15 giorni non ha più casi di contagio nella popolazione
e quindi stiamo uscendo dalla situazione di crisi che abbiamo attraversato, per
evitare che ci possano essere delle ricadute dobbiamo prendere delle precauzioni e
una di queste è che la movida si svolga in maniera controllata. Abbiamo consentito
ai titolari delle attività di raddoppiare gli spazi a sedere perché devono essere
organizzati per mantenere quel distanziamento previsto per legge. Chi lo fa fuori da
questi spazi, siano essi operatori economici o consumatori, e quindi fuori dal
controllo previsto per legge, può essere portato a stare troppo vicino ad altre
persone e a creare quei capannelli indotti spontaneamente dal senso di convivialità
che il consumo di una bibita determina. Quindi dalle ore 20 alle ore 7 non si
potranno vendere alcolici se non con il consumo all’interno dei locali o seduti ai
tavolini; chi lo farà fuori da questi canoni, e quindi su un’area pubblica o privata ad
uso pubblico, sarà fuori dalla legge sia se vende, sia se acquista, sia se consuma.
Quindi potrà essere sanzionato. Confido ancora una volta nel senso di responsabilità
di tutti>.
L’Ufficio stampa
Pescara, 29 maggio 2020