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Pubblicato: 23 Dicembre 2019
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*Sconcerta che il rispetto di norme basilari venga visto come una
vessazione. Le "vittime" sono gli animali selvatici non chi pensa allo
"spettacolo" e al guadagno.*
Le aquile reali volano ogni giorno sul Gran Sasso e sugli altri parchi
abruzzesi. Grazie alla tutela di questi territori le aquile reali presenti
nelle aree protette della regione sono in aumento e raggiungono le 20-25
coppie, con la ricolonizzazione di territori un tempo abbandonati a causa
del disturbo e delle uccisioni illegali.
Questi dati sono raccolti fin dagli anni '80 in maniera scientifica dagli
ornitologi abruzzesi e non solo, in un lavoro di campo che poi viene
sottoposto agli altri ricercatori per le numerose pubblicazioni, sia
nazionali che internazionali, prodotte in questi anni.
Nei parchi oggi è sempre più facile osservare gli animali in piena libertà,
spesso anche senza binocolo. Basta un minimo di educazione e di
consapevolezza.
Sconcerta che dopo tanti anni dall'istituzione delle aree protette, davanti
a un falconiere dedito ad usare per propri spettacoli animali allevati in
cattività, addirittura in maniera irregolare a Rocca Calascio visto che in
tanti anni, da quello che leggiamo, non aveva neanche chiesto il permesso e
svolto la necessaria Valutazione di Incidenza Ambientale (ed è bastata una
segnalazione di volontari per far venire tutti i nodi al pettine), ci sia
qualcuno che veda nel sacrosanto diniego dell'ente parco una sorta di
vessazione".