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Pubblicato: 06 Novembre 2015
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E' dell'inverno scorso la notizia dello svaligiamento, da parte di sconosciuti, di un negozio di generi alimentari in uno dei paesini dell'hinterland tagliacozzano: curioso fu il fatto che la cassa con i soldi (che comunque erano pochi), rimase intatta, mentre salumi e formaggi, per un ammontare in denaro consistente, scomparvero tutti (trafugarono, in quel caso, solo cibi); più recente è l'accaduto subito da una signora avezzanese (non alla stessa persona, ma non è la prima volta che capita) che, lasciata l'auto aperta, non ha ritrovato il filone di pane che aveva appoggiato sul sedile anteriore... E poi, nella Marsica, è un ripetersi di lagnanze su furti di abiti appesi ai balconi, di tende, vasi, di utensili per il giardino, persino di fiori (per non parlare dei fiori al cimitero). Il furto è una brutta cosa e viene compiuto da chi non si fa scrupoli nel derubare il prossimo, ma quando il prelievo non autorizzato di roba altrui ha questo tenore, denota, sicuramente, la forza devastante della crisi in atto, che i più poveri sentono maggiormente.
Orietta Spera