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La notizia riguarda l’accoglimento della Corte di Strasburgo di un ricorso presentato dai medici della Cgil sulle problematiche italiane circa l’applicazione della Legge 194, quella che acconsente all’interruzione della gravidanza. Secondo il ricorso del sindacato, in Italia ci sono ancora percentuali elevatissime riguardo ai medici obiettori di coscienza. Il ricorso è stato accolto dalla Corte la quale rileva come il diritto delle donne ad accedere all’interruzione di gravidanza, nelle strutture pubbliche, nella realtà è ostacolato in un modo che alimenta i rischi di ricorso ai privati ed alla clandestinità. Nel ricorso si evidenziano anche le percentuali, Regione per Regione, sui medici obiettori di coscienza, oltre il 50% nel nord Italia, oltre l’80% nel centro sud. Come in Abruzzo.