Cronaca

traforo gran sasso

GRAN SASSO, TONNELLATE NAFTA RUSSA IN LABORATORI

– Nelle settimane in cui la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso è tornato prepotentemente alla ribalta, prosegue nei prestigiosi Laboratori di
fisica nucleare l’esperimento Lvd (Large volume detector), che utilizza 1.040 tonnellate di acqua ragia minerale, ovvero nafta pesante idrogenata,“altamente
infiammabile e potenzialmente inquinante, e che in base alle norme non potrebbe essere lì a poche decine di metri dall’acqua che bevono 700mila abruzzesi”.
Eppure la messa in sicurezza dell’acquifero è diventata una priorità proprio a seguito di una fuoriuscita di trimetilbenzene, utilizzato per l’esperimento
Borexino, dai laboratori del Gran Sasso nel 2002, per fortuna senza gravi conseguenze, ma che ha dato adito ad una inchiesta giudiziaria e a un processo.

 

monte salviano

AVEZZANO: MANUFATTO ABUSIVO

- La Polizia Locale di Avezzano, durante le regolari operazioni di pattugliamento del territorio, ha intercettato un manufatto in legno e teli di
ragguardevole spessore all’interno della Riserva Naturale del Monte Salviano, in una zona impervia, difficilmente accessibile e nascosta alla vista.
La costruzione, realizzata con alberi di larice tagliati arbitrariamente in loco, costituisce una grave violazione delle norme ambientali e di tutela del
patrimonio naturale.All’interno del manufatto, sono stati rinvenuti suppellettili di vario genere, lasciando ipotizzare che possa trattarsi di un rifugio di
caccia, presumibilmente utilizzato per attività di bracconaggio.Al momento non sono ancora note le generalità del responsabile della costruzione abusiva;
per tale ragione sono state prontamente avviate indagini, con l’obiettivo di identificarlo.

fiume giovenco ponte

PESCINA: RIMOSSE BARRIERE FLUVIALI

- Con un finanziamento di 157mila euro provenienti dall’Open Rivers Programme, il team di Rewilding Apennines ha appena completato la rimozione di 5 briglie
lungo il fiume Giovenco, principale affluente dei canali del Fucino.Le briglie sono barriere lungo i fiumi che alterano il flusso dell’acqua, modificano i
livelli idrici e influenzano negativamente gli ecosistemi fluviali. Con la rimozione di queste barriere, un tratto di 11 km del Giovenco – che scorre da
sud a nord nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise – torna a scorrere liberamente per la prima volta dopo molti decenni.