Cronaca

forestale controllo antiveleno foto 130914 rep 1INQUINAMENTO FIUME ATERNO: SEQUESTRATO ALLEVAMENTO INTENSIVO DI SUINI

I liquami dell’azienda venivano riversati sui terreni agricoli limitrofi

Parte degli animali destinata alla produzione di salumi per aziende del nord Italia

12/05/2016

L’Aquila - Un impianto zootecnico intensivo della capacità massima di 4500 suini, nel territorio del comune di Capitignano, in provincia dell’Aquila, che operava sprovvisto delle necessarie autorizzazioni ambientali per la corretta gestione dei rifiuti aziendali. A scoprire l’attività illegale, il Corpo Forestale dell’Aquila, nell’ambito di una vasta operazione di controllo per l’individuazione di agenti inquinanti nel fiume Aterno, afflitto da tempo dalla presenza di salmonella. Il comandante provinciale dell’Aquila, NevioSavini, valutata la complessità degli accertamenti, ha portato avanti le indagini coadiuvato dal personale del NIPAF, del NIRDA, del NAF e dal Nucleo di Polizia Giudiziaria Ambientale dell’Aquila. Le indagini hanno portato al sequestro dell’allevamento che operava in assenza sia di autorizzazione integrata ambientale, obbligatoria per gli allevamenti intensivi, sia delle autorizzazioni necessarie per la gestione di rifiuti e per la pratica della fertirrigazione. Deferiti all’Autorità Giudiziaria, N.C. di 50 anni, residente in provincia di Caserta, amministratore unico della società agricola e M.M. di 71 anni aquilano, socio-conduttore dell’attività. Durante il controllo dei registri dell’allevamento è emerso come una parte degli animali sia stata destinata alla produzione di salumi per prestigiose etichette del nord Italia. I liquami prodotti dai suini venivano riversati sui terreni agricoli limitrofi all’azienda che, in mancanza di idonei sistemi di stoccaggio andavano a compromettere seriamente l’ambiente circostante, in particolare il rio Mozzano, affluente dell’Aterno. Rinvenuti, inoltre, circa 30 suini morti che giacevano in una sorta di cimitero all’area aperta, costituito da due fosse comuni, senza nessun presidio di protezione sanitaria ed ambientale e senza le certificazioni veterinarie.

chieti

La Thales di Chieti verso l’intesa con Tekne. Dopo l’incontro al Mise, ieri nella sede di Confindustria Chieti- Pescara riunione definitiva per il futuro di 92 lavoratori dello stabilimento teatino.
E’ ormai alle battute finali la trattativa riguardante l’azienda Thales di Chieti con la Tekne, l’azienda di Poggiofiorito di Ambrogio D’Arezzo, interessata ad acquisire l’immobile dello stabilimento che ha sede a Chieti Scalo e a sviluppare accordi commerciali. Dopo l’incontro in Confindustria e l’assemblea nella sede della Thales si è dato anche lo stop alla protesta e al presidio. La Tekne ha due sedi in Italia e una in Tunisia.

corcumello

Da più di dieci giorni nella frazione di Corcumello i residenti sono alle prese con disagi dovuti a ripetuti guasti dell’illuminazione pubblica e con la presenza di numerosi cani randagi che girovagano nelle strade. Una combinazione di problemi che ha destato l’indignazione dei residenti", fa sapere il capogruppo di opposizione, a Capistrello, Francesco Piacente “Parlare di rilancio dei borghi diventa un’ipocrisia se poi si lascia una frazione al buio e invasa dai randagi per settimane".