Cronaca

lucianodalfonso

La Marsica come polo di eccellenza, un posto pieno di peculiarità da rivalutare e presentare come punto di forza dell'Abruzzo: un progetto ambizioso che passa attraverso il miglioramento del sistema viario, messa a punto del nuovo ospedale, banda larga e ultralarga, tempi di percorrenza più brevi sulla Pescara – Chieti – Avezzano – Roma. Ne ha parlato oggi il governatore della Regione, D'Alfonso (nella foto),, nel corso della Giunta Regionale straordinaria, che si è tenuta al Palazzo Arssa di Avezzano. La giornata si è svolta alla presenza dell'Onorevole Gianni Letta, di diverse autorità regionali e sindaci del Comprensorio marsicano.

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Spesa a rischio anche nel Chietino, sabato 7 novembre, per via dello sciopero nazionale dei lavoratori dei supermercati e delle grandi catene commerciali.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno infatti proclamato una mobilitazione, dallo slogan "Fuori tutti", per protestare contro il mancato rinnovo dei contratti nazionali di settore e la difesa di diritti e salario dei lavoratori. Alla protesta partecipano gli addetti delle aziende aderenti a Federdistribuzione, Confesercenti e Distribuzione Cooperativa. 

Per i circa 500mila lavoratori del settore, la situazione è diventata complicata in virtù della "liberalizzazione degli esercizi commerciali, con le aperture indiscriminate 24 ore su 24 e 7 giorni su 7" che ha comportato un "peggioramento delle condizioni di lavoro". 

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Le provocazioni, più o meno fondate, sono nel suo stile. E stavolta il comico romano Enrico Brignano, abruzzese d’origine (la mamma era di Palombaro), non ha smentito una delle sue caratteristiche più note. Nel mirino, però, è finito uno dei simboli principali della città di Chieti, il teatro Marrucino. Lo ha fatto venerdì 30 ottobre, all’Aquila dove è stato ospite della scuola sottufficiali della Guardia di finanza con lo spettacolo “Sono italiano ma non è colpa mia”. 

Lo storico palcoscenico teatino, è stato citato da Brignano come esempio negativo di teatro rovinato “Basta vedere - ha detto - come è ridotto il Marrucino di Chieti”.

E a distanza di una settimana insorge il consigliere di Giustizia Sociale Bruno Di Paolo, che attacca il sindaco Umberto Di Primio che “si è sempre autodefinito paladino della teatinità”.