Cronaca

teramo ospedale

ALBA ADRIATICA: BRUTALE AGGRESSIONE

- Un uomo di 45 anni è stato brutalmente aggredito l'altra sera intorno alle 21.30 mentre rincasava in via Cesare Battisti ad Alba Adriatica. L'aggressione è stata perpetrata da una o più persone, che hanno colpito l'uomo con calci, pugni e utilizzando come arma, anche una chiave inglese. I residenti della zona terrorizzati dalla scena hanno prontamente allertato i soccorsi.Sul luogo dell'aggressione sono giunte due ambulanze per prestare le prime cure al 45enne, il quale ha riportato una grave ferita alla testa, diverse lacerazioni al viso e un trauma al torace. È stato trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale Mazzini di Teramo.

l aquila tribunale

L’AQUILA: TRAGEDIA ALL’ASILO DI VIA PILE,IN 4 A PROCESSO

- Fissata per mercoledì 25 ottobre l’udienza preliminare dal gup,nell’inchiesta sulla morte del piccolo Tommaso D’Agostino e il ferimento di altri bambini, travolti da una Volkswagen Passat che si era sfrenata dopo essere stata parcheggiata maldestramente davanti alla scuola dell’infanzia dell’Aquila “Primo maggio” di Pile. Una tragedia che sconvolse la città e che non sarà mai dimenticata.Gli imputati per omicidio colposo e lesioni, a fronte di condotte diverse tra loro,sono: Radostina Zhorova Balabanova,39 anni di origini bulgare,ma da anni all’Aquila, alla guida della vettura; Monia Lai, aquilana di 48 anni, dirigente scolastica della struttura per l’Infanzia; Bruno Martini, aquilano di 60 anni, responsabile del servizio prevenzione dell’istituto comprensivo Mazzini di cui fa parte la scuola dell’infanzia di Pile, e Antonello Giampaolini, anche lui aquilano di 60 anni, responsabile del settore edilizia scolastica del Comune dell’Aquila e direttore dei lavori nell’appalto del complesso scolastico.

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AVEZZANO: MISURA CAUTELARE


- Nel tardo pomeriggio di ieri, il personale del settore anticrimine del Commissariato di P.S. di Avezzano ha dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla moglie nei confronti di un giovane residente in città.Nei fatti la donna aveva denunciato di aver subito maltrattamenti da parte del coniuge, che la sottoponeva quotidianamente ad una serie di sofferenze fisiche e psicologiche.Tale condotte violente avvenivano anche dinnanzi al loro figlio di tenera età.Pertanto, nella donna, è maturata la volontà di interrompere la relazione sentimentale trovando il coraggio, grazie anche al sostegno del Centro Anti-Violenza, di denunciare i fatti e di allontanarsi dall’abitazione familiare, dove il marito la teneva prigioniera insieme al figlio.