Cronaca

frutta esposta

AVEZZANO: COMMESSA NEI GUAI

- Dovrà pagare 3.500 euro di spese legali l’azienda che ha messo nei guai una commessa per aver consegnato gli scarti della frutta e verdura a una donna bisognosa. Alla commessa avezzanese, M.R., addetta alle vendite, era stata contestata l’iniziativa mentre stava gettando i prodotti ortofrutticoli. Dopo il provvedimento disciplinare, la donna, ritenendolo ingiusto, si è rivolta a un'avvocato, portando il caso davanti alla magistratura. Il tribunale di Avezzano prima, e la Corte d’appello dell’Aquila poi, a cui la catena di supermercati aveva fatto ricorso, hanno però ritenuto inappropriato il provvedimento disciplinare dell’azienda e riabilitato pienamente la commessa dal cuore troppo grande.

TORINO DI SANGRO: INCIDENTE MORTALE TRA AMICI

- Era andato nelle Marche per rivedere gli amici di una vita e fare con loro un festoso motoraduno per raggiungere Amatrice. Ma sulla strada provinciale 256 Muccese, tra Camerino e Muccia, la tragedia era dietro l'angolo. Ha perso la vita Massimo Aquilanti, 62 anni, agente di commercio, residente a Torino di Sangro. Massimo, è morto a seguito di uno scontro con un altro motociclista amico anconetano, di 67 anni, ferito e trasportato all'ospedale le Torrette di Ancona. Sul posto due ambulanze, l'elisoccorso e i carabinieri di Camerino. Indaga la procura anconetana.

avezzano ospedale

AVEZZANO: DIMESSO DALL’OSPEDALE MUORE IL GIORNO DOPO

– Ancora una morte sospetta in un ospedale abruzzese. Stavolta si tratta di un 76enne dimesso dall’ospedale di Avezzano e morto improvvisamente 24 ore dopo. Scatta così l’inchiesta della procura, per far luce sul decesso di Franco Penso, un uomo di Balsorano dopo la denuncia per omicidio colposo contro ignoti presentata dalla nipote. I familiari di Penso vogliono vederci chiaro su questa morte sopraggiunta a poche ore dalle dimissioni dall’ospedale. Quello che chiedono è accertare «se vi siano o meno responsabilità a carico della struttura sanitaria e dei medici che hanno avuto in cura il pensionato». La donna, attraverso due legali ha chiesto l’acquisizione delle cartelle cliniche e di procedere all’esame autoptico per stabilire la causa della morte di Penso.