Cronaca

luco dei marsi comune e carabinieri rep 10

LUCO DEI MARSI: SCOPERTI 43 FURBETTI DEL RDC

- 43 le accertate ipotesi di indebita percezione del reddito di cittadinanza e un totale di oltre 100mila euro erogati in favore di persone che non riunirebbero i requisiti previsti dalla legge. Questo il bilancio degli accertamenti messi campo lo scorso 2022 dai Carabinieri della Stazione di Luco dei Marsi e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di L’Aquila, sotto il coordinamento della Compagnia di Avezzano. Centinaia, dunque, i controlli dei militari nei confronti di cittadini, per lo più stranieri, residenti nel luchese, che hanno evidenziato le irregolarità sull’attribuzione del reddito di cittadinanza. In pratica si è trattato di distolte rappresentazioni della realtà da parte dei percettori dell’assegno sociale.

l aquila ospedale

L\'AQUILA: CONDANNA CONFERMATA A INFERMIERA

- La Corte d’Appello dell’Aquila, ha confermato la condanna per l’infermiera in forze presso l’ospedale San Salvatore accusata di diversi furti in ospedale: durante le ore di servizio ha sottratto agli anziani degenti monili e altri preziosi.
Per i furti in ospedale la donna, un’infermiera 42enne aquilana, è stata condannata in Appello a 2 anni di reclusione e riduzione della stessa per il marito, un 46enne aquilano, passato dai 3 anni e 4 mesi in 1o grado ai 2 anni e 4 mesi in 2o grado. In primo grado era stata anche condannata a 2 anni per ricettazione. Entrambi infatti erano accusati di aver portato la refurtiva a diversi Compro Oro presenti in città.

chieti tribunale

PRESUNTE MAZZETTE ALLA MOTORIZZAZIONE DI CHIETI: PROCURA CHIEDE 11 RINVII A GIUDIZIO

– Il sostituto procuratore Giuseppe Falasca ha chiesto il processo per Domenico Di Primio, teatino di 69 anni, funzionario della Motorizzazione civile di Chieti, ora in pensione, e per altre 10 persone. Le mazzette, secondo l’accusa, sono consistite – oltre che in denaro – in regali, e favori, anche per parenti e amici. Il giudice ha fissato l’udienza preliminare per il 4 aprile prossimo. Di Primio, ritenuto dai carabinieri il personaggio principale di un sistema illecito andato avanti fino al febbraio del 2021, è accusato di «corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio» e di «falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici».