Cronaca

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L’AQUILA: “RIVELAZIONI INUTILI”

– Rivelazioni non utili: torna nel supercarcere dell’Aquila, in regime di 41 bis il boss di Camorra Francesco Schiavone, detto Sandokan. Aveva iniziato a collaborare
durante i primi mesi dell’anno, ma gli investigatori non hanno ritenuto di valore le informazioni in suo possesso. Schiavone infatti,avrebbe riferito circostanze e
fatti molto datati nel tempo, già noti o addirittura senza riscontri oggettivi. I pm anticamorra coordinati dal Procuratore Nicola Gratteri hanno poi chiesto il via
libera dal ministero della Giustizia, che ha disposto per Sandokan la revoca del programma di protezione e il ritorno alla detenzione in regime di 41 bis.
La decisione è stata assunta di concerto tra la Procura di Napoli e la Direzione Nazionale Antimafia.

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PESCARA: TENSIONI IN CARCERE

- Momenti di tensione ieri pomeriggio nel carcere di San Donato. Intorno alle ore 16.30 è scattato l’allarme, dato dagli agenti e dal direttore della struttura
penitenziaria, per una rivolta di alcuni detenuti che lamentavano i problemi che affliggono la casa circondariale: sovraffollamento,caldo insopportabile e difficoltà
nell’ottenimento dei colloqui.Una volta ricevuto l’allarme, tutte le forze di polizia hanno attivato il piano di sicurezza previsto in queste situazioni, cioè la
cosiddetta “cinturazione” del carcere con uomini e mezzi. La protesta però, è poi rientrata.

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PESCARA: CONTROLLI, MANCATA SICUREZZA

- L’ispettorato territoriale del lavoro di Chieti-Pescara, in forza alla sede di Pescara, ha effettuato sabato scorso un accesso ispettivo in occasione
dell’allestimento di un palco per un concerto. Durante i controlli, mirati a verificare la regolarità dei rapporti di lavoro e le condizioni di sicurezza, gli
ispettori hanno rilevato la presenza di personale di 10 imprese diverse. L’attività di vigilanza ha permesso di accertare illeciti in materia di salute e sicurezza
sui luoghi di lavoro, in capo a 7 delle 10 realtà imprenditoriali coinvolte, nei confronti delle quali sono state adottate prescrizioni per complessivi 50mila euro
di ammenda. Verso una delle sette ditte è stato altresì adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale in quanto, su 9 lavoratori
impiegati, 7 sono risultati in nero.