Politica

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Comunicato del Coordinatore cittadino FI Cerolini su domani partecipazione manifestazione sindacati contro il taglio dei servizi di assistenza a Pescara

Domani prenderemo parte alla manifestazione promossa dai sindacati contro i tagli decisi dalla giunta Alessandrini ai servizi di assistenza domiciliare a 150 pazienti della nostra città. Alle 10.30 in punto saremo in piazza Italia e non per dare un colore politico alla protesta, ma per esprimere solidarietà, vicinanza e forza a un’ingiustizia sociale di proporzioni enormi. Quei servizi vanno ripristinati subito, e non ad aprile o a febbraio, quelle 150 persone hanno un bisogno vitale dell’assistenza di operatori professionali, la giunta Alessandrini dispone delle risorse necessarie e allora le usi, o in alternativa sindaco e assessori si auto-tassino per pagare di tasca propria l’assistenza, soppressa per scelte politiche sbagliate compiute dal sindaco e dal suo esecutivo”. Lo ha annunciato il Coordinatore cittadino di Forza Italia Guido Cerolini, ufficializzando la propria presenza alla manifestazione convocata per domani dai sindacati.

Il taglio dell’assistenza domiciliare non è stato un fulmine a ciel sereno, non è stato un imprevisto improvviso piombato sull’amministrazione, ma è stato deciso e programmato già da settembre scorso, quando ho lanciato il primo allarme che l’assessore delegato Diodati ebbe anche il coraggio di smentire – ha ricordato Cerolini –. L’amara sorpresa d’autunno era infatti contenuta in una determina del 31 luglio scorso, pubblicata solo il 31 agosto, in cui si parlava della proroga dei servizi. In sostanza, per il Comune di Pescara è scaduto, il 6 agosto 2015, il Piano Locale triennale per ‘La non Autosufficienza’, nel silenzio più totale della Regione Abruzzo che, ancora oggi, non si è pronunciata circa i fondi destinati ai Servizi i cui fruitori sono, chiaramente, le fasce più deboli della popolazione, ovvero coloro che hanno più bisogno. Il sindaco Alessandrini, anziché far sentire la propria voce presso la Regione Abruzzo e al Governatore D’Alfonso, pretendendo un nuovo Piano e garantendo una continuità qualitativa della strategia assistenziale messa a punto negli anni del Governo di centro-destra, ha cercato di arrangiarsi avviando una nuova gara d’appalto per la copertura del servizio sino al 31 marzo 2016, ossia pochi mesi. Peccato che sia nella proroga che nella nuova gara d’appalto abbia previsto il taglio drastico del servizio di assistenza domiciliare socio-assistenziale (Sad), Domiciliare integrata (Adi), per anziani e disabili, e del Trasporto disabili, che fanno parte dei Liveas, ossia dei Livelli essenziali di assistenza. Ovvero: con l’appalto triennale 2012-2015 la nostra giunta di centro-destra aveva previsto una spesa di 1milione 499mila 189,62 euro annuale, per la copertura di 90mila ore lavorative annuali, ossia 7.500 ore al mese di assistenza. Nella nuova gara d’appalto hanno operato una contrazione abnorme del monte ore lavorativo che è passato a circa 1.200 ore al mese. Ho subito denunciato tale scelta scellerata e irresponsabile dell’assessore Diodati ricordando che quel taglio si sarebbe riversato sulle spalle dei cittadini che hanno il diritto di usufruire dell’assistenza del Comune a causa di condizioni socio-sanitarie di forte precarietà. Ho denunciato – ha detto il Coordinatore Cerolini – che ciascun utente si sarebbe visto ridurre in maniera drastica le ore di assistenza, con la disperazione di tutti quegli anziani non si possono permettere l’eventuale ricorso a privati e che oggi resteranno in condizioni di abbandono. L’assessore Diodati lo scorso autunno mi ha smentito: oggi si è invece avverato ciò che era scritto nei documenti approvati dal sindaco Alessandrini che ha consapevolmente e cancellato l’assistenza a 150 malati, ai quali ora chiede di pazientare, sperando di poter ri-incrementare quel monte ore, ma non prima di febbraio, una follia per chi vive un’emergenza sociale. Non solo – ha aggiunto Cerolini -: ora ci preoccupa il futuro perché lo scorso 30 dicembre la giunta Alessandrini ha approvato una delibera di indirizzo nella quale detta le linee per la programmazione del Piano di Zona dei servizi sociali fino a fine 2017, una delibera fittizia che si basa sulla speranza che la Regione eroghi fondi pari a 1milione 204mila euro che il Comune non ha alcuna intenzione, altrimenti, di trovare e coprire. Ma dei fondi regionali teorici il sindaco Alessandrini non ha alcuna certezza né sta sbattendo i pugni sul tavolo del Presidente D’Alfonso per pretendere l’assegnazione di quelle somme. Tant’è che, fatta la delibera di indirizzo, non è partita la gara d’appalto che richiede i suoi tempi, ovvero pur pubblicandola oggi, comunque l’affidamento non ci sarebbe mai per il primo aprile. Ciò significa che il taglio dei servizi non sarà solo per tre mesi, ma andrà avanti sino a fine anno. A questo punto non possiamo concedere altro tempo alla giunta Alessandrini, il fondo sociale va reintegrato subito, il servizio va riattivato immediatamente, usando i soldi che ci sono in cassa o siano il sindaco e i suoi assessori a pagare di tasca propria l’assistenza alle 150 famiglie in condizioni di necessità, visto che il taglio è il frutto di un loro clamoroso errore. Domani saremo accanto ai sindacati che alle 10.30 faranno partire la loro protesta in piazza Italia e ci saremo non per mettere il ‘cappello politico’ a quella protesta, né per strumentalizzare l’iniziativa, ma ci saremo per solidarietà nei confronti di chi è stato penalizzato e per dare forza a quella protesta alla quale dovrebbe partecipare tutta la città, pronti a organizzare anche un secondo momento di mobilitazione nei prossimi giorni”.

Pescara, 19 gennaio 2016

Coordinatore cittadino Forza Italia

Guido Cerolini

acerbo maurizio 02
Inceneritori: governo Renzi e PD al servizio della lobby degli inceneritori, una nuova battaglia per l'Abruzzo
 
Nel corso degli anni come Rifondazione Comunisti e ambientalisti siamo riusciti a sventare in Abruzzo numerosi tentativi della lobby dei rifiuti di realizzare inceneritori. Se con Del turco fu un nostro emendamento a impedire il via libera, con Chiodi fu non solo la nostra battaglia consiliare ma anche una provvidenziale inchiesta della magistratura che anche se non ebbe esiti penali rivelò il tipo di confronto in atto tra politica e imprese.
Ricordiamo chiaramente che un noto imprenditore dei rifiuti spiegava che non bisognava aumentare la raccolta differenziata perché altrimenti non ci sarebbe stato abbastanza combustibile per l'impianto da realizzare.
Ci voleva il PD al governo nazionale con Renzi per imporre dall'alto con il decreto Sblocca Italia impianti non solo pericolosi per le emissioni inquinanti ma anche in contrasto con una moderna gestione del ciclo dei rifiuti.
Al business delle discariche si sostituisce quello dell'incenerimento, ma il risultato è che continueremo ad avere percentuali basse di raccolta differenziata.
Il parere positivo dato oggi dalla conferenza Stato-Regioni è un altro passo verso l'attuazione del decreto Sblocca Italia.
Quella del governo Renzi è una politica contro i cittadini e l'ambiente. Infatti ha dell'incredibile che il ministro dell'ambiente Galletti del Nuovo Centrodestra sponsorizzi la realizzazione di impianti di incenerimento mentre nel mondo si discute di strategia Rifiuti Zero.
 
Maurizio Acerbo, segreteria nazionale PRC
 
Marco Fars, segretario regionale PRC

 

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CONTINUA LA SCENEGGIATA SULLA SANITA’, FEBBO: APPARE MAGICAMENTE IL DECRETO N.4 CHE E’ UN CHIARO FAVORE AI PRIVATI

L’AQUILA 20/01/2016  – “La sceneggiata sulla Sanità abruzzese continua senza sosta: dopo l’annunciata Asl Unica, poi diventate due, dopo la chiusura dei Punti nascita condita dalla retromarcia con la lettera del Commissario ad acta al Ministro della Salute che smentisce l'operato dell'Assessore,  dopo l’annunciata e mai avvenuta uscita dal commissariamento, dopo l’annuncio della realizzazione del mega ospedale sulla ‘striscia di Gaza’, dopo tutto ciò sono arrivate le prime “coccole ai privati” con l’attribuzione di maggiori fondi pari a 8 milioni di euro e  dopo il goffo e maldestro tentativo di modificare, sempre in favore del sistema privato, la Legge 32/2007, dopo aver secretato “omertosamente” il decreto che autorizza il trasferimento di posti letto dalle cliniche private di Chieti a quelle di Pescara, oggi si arriva al tragico epilogo”. E’ quanto dichiara il Presidente della Commissione Vigilanza Mauro Febbo che spiega: “L’Assessore  Paolucci, il direttore Muraglia e il direttore della Asl Lanciano-Vasto-Chieti,  che erano stati convocati per oggi in Commissione Vigilanza, messi alle strette anche dal mio esposto alla Procura, hanno fatto apparire  magicamente , e solo oggi guarda caso, il famoso decreto numero 4 datato 11 gennaio 2016. Un decreto che da una prima lettura dimostra come sia stata pienamente accontentata la sanità privata, nell’ambito del trasferimento  dei reparti di Chirurgia dalle cliniche private di Chieti verso quelle di Pescara e di un sproporzionato aumento di terapia riabilitativa ma che non tiene conto di un equilibrio generale e territoriale rispetto alla sanità pubblica. 

Il numero di posti letto infatti è disciplinato dalla Legge n.32 all’interno di un piano sanitario regionale e gli stessi posti letto sono determinati su base provinciale, determinati dal DCA n. 45/2010. In questo caso – rimarca Febbo – si è provveduto ad una scelta, sulla cui legittimità ci riserviamo ogni ordine di azione (penale e amministrativa), che favorisce solo ed esclusivamente gli interessi dei privati a discapito del pubblico. Ciò che tra l'altro sconcerta è che  il tutto sta avvenendo con il silenzio assordante del Commissario ad acta D’Alfonso, certamente troppo impegnato nella sua campagna pubblicitaria (molto televisiva)  “auto celebrativa”, dell’Assessore alla sanità Paolucci regolarmente smentito e bypassato, delle direzioni generali delle Asl di Chieti e Pescara, delle organizzazioni sindacali e professionali che tacciono sia su questa situazione incresciosa sia sul venir meno degli accordi sindacali relativi a trasferimenti del personale sanitario in generale sottoscritti al momento dell’acquisizione della ex proprietà di Villa Pini”.