Cronaca

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Sta avendo luogo una verifica su quanto accaduto al reparto di Neurochirurgia di Avezzano chiuso questa estate provvisoriamente e mai riaperto. E’ quanto sta facendo il ministero della Salute. Ad affermarlo è stato il ministro Beatrice Lorenzin, alla luce di un provvedimento adottato questa estate dal primario dell’unità operativa dell’Aquila, Renato Galzio, avallato dalla Asl e che ha portato dietro di sé polemiche e contestazioni nella Marsica.

Il ministro lo ha annunciato nel corso della visita istituzionale all’ospedale di Avezzano e lo scopo è verificare se la decisione possa comportare un rischio per i cittadini e i pazienti marsicani. Sono numerosi, in casi urgenti, i trasferimenti all’Aquila a causa dell’assenza del reparto. “La direzione”, ha spiegato la Lorenzin, “sta seguendo con attenzione la realizzazione delle reti per accertare che ci sia una garanzia di assistenza per tutti i pazienti marsicani”.

carabinieridue

I Carabinieri della Compagnia di Avezzano e quelli dell’Aquila hanno tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti il cittadino albanese X. A., 45 anni, dimorante ad Avezzano, con precedenti specifici per droga. Il giovane è stato notato aggirarsi nel primo pomeriggio con fare sospetto a bordo di una mountain-bike nella zona industriale di Avezzano, e in particolare lungo via Galileo Galilei. I militari lo hanno controllato e gli hanno trovato addosso una dose singola di cocaina, forse destinata all’uso personale. Altra droga è stata rinvenuta a casa dell'uomo, ben 6 grammi di marijuana e 11.900 € in contanti.

Quindi i militari dichiaravano il cittadino albanese in stato di arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

 

 

ROMA - "La montagna di prove che doveva schiacciarmi, si è dimostrata per quello che era: una montagna di fango".

È quanto ha detto l'ex governatore dell'Abruzzo,Ottaviano Del Turco, commentando la sentenza della Cassazione di questa notte del processo "sanitopoli".

Il riferimento è all'espressione "montagna di prove" che l'allora procuratore della Repubblica di Pescara,Nicola Trifuoggi, oggi vice sindaco dell'Aquila, utilizzò parlando con la stampa all'indomani degli arresti.

"Quando sei sommerso da una montagna di fango e riesci a non soffocare è quasi impossibile che non ti rimanga addosso qualche schizzo. Già la Corte d'Appello mi aveva assolto da tutti i reati di abuso e di falso ideologico - ricorda - e da 18 delle 21 fantasiose dazioni di denaro che avrei ricevuto, e delle quali non è mai stato trovato un solo euro".

Secondo Del Turco "ora si dissolve anche l'associazione per delinquere. Non trovo in questa vicenda nessun altro senso - rivendica - se non la evidente necessità di dare una parvenza, seppure grottesca, di giustificazione alla infamia che ha travolto una Giunta regionale democraticamente eletta e con essa la vita mia e di molti di noi", conclude la dichiarazione di Del Turco.

da abruzzo web