Cronaca

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            Cam, i soci: bilancio ok, 20% di utili a garanzia dei Comuni

              Il consuntivo 2015 certifica la netta inversione di tendenza nei conti

      Azionisti del Cam, ovvero i sindaci della Marsica, “soddisfatti” per i numeri del bilancio consuntivo 2015 che segnalano una netta inversione di tendenza nei conti della società di gestione dove, oltre al debito in calo per 216.951 euro, spiccano utili netti per 1 milione e 442 mila euro: parte del gruzzoletto, il 20%, circa 300mila euro, andrà in un fondo volontario a garanzia dei Comuni, un primo passo reso possibile dalla decisa inversione di rotta impressa dalla nuova governance della società di gestione (Presidente, Paola Attili; Amministratore delegato, Giuseppe Venturini; Consigliere, Armando Floris) in continuità con il consiglio precedente.

    Sforbiciate a consulenze ed esternalizzazioni, lotta dura all’evasione, caccia alle utenze morose, riordino della struttura, adeguamento tariffario, riduzione dei costi energetici e di gestione, insieme all’azzeramento del debito con i piccoli imprenditori e il ripiano di quelli con i fornitori di energia, in estrema sintesi una serie di scelte improntate a una sana e attenta gestione manageriale, hanno generato gli effetti positivi sul conti del Consorzio Acquedottistico Marsicano conquistando il giudizio favorevole della compagine azionaria.

         Il bilancio consuntivo del 2015, infatti, è stato approvato senza alcun voto contrario dagli azionisti che, su proposta del Presidente del consiglio di sorveglianza e Primo cittadino di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, oltre all’istituzione del fondo di garanzia per i Comuni, hanno dato mandato alla governance del Consorzio Acquedottistico Marsicano di portare alla prossima assemblea, entro la fine di settembre -quando si procederà al rinnovo degli organismi di controllo politico e del revisore contabile-, un piano di ristrutturazione finanziario della società.

                                                                                            L’Ufficio stampa

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Tradizioni: sabato a Villalago la XIII^ edizione del “ Matrimonio d’epoca”

Tutto pronto a Villalago (Aq) per la XIII^ edizione della “ Rievocazione del matrimonio d’epoca con i costumi antichi di Villalago e dei borghi piu’ bell’Italia” in programma per il pomeriggio di sabato 13 agosto a partire dalle ore 18. Si tratta di una delle manifestazioni simbolo dell’estate nel Centro Abruzzo che ,insieme ad altre, esalta al meglio l’identità e la cultura del territorio e che ogni anno richiama turisti, curiosi, appassionati di tradizioni popolari.

Nei tempi  passati il matrimonio di due giovani rappresentava per tutto il paese un giorno di festa collettiva, non solo per gli invitati. Il corteo attraversava le strade del centro storico in mezzo a due ali di folla festanti e felici per quella giornata importante che aveva inizio con l’arrivo dei parenti dello sposo in casa della sposa, il taglio del nastro, il corteo e la ceimonia nuziale. Poi il rito dei balli popolari da “ quello indissolubile” a quello collettivo, poi il banchetto con le immancabiki posesie dialettali all coppia,poi le danze  per ututta la serata.

Alle 24 gli sposi si ritirano nella propria dimora e anche in questo caso si rinnovano tradizioni e riti come l’incontro della sposa con la mamma dello sposo. E poi ancora musiche,rinfreschi e poi il tradizionale saluto degli sposi dal balcone della camera da letto Fra le novità dell’edizione 2016 l’alto numero dei paesi partecipanti. Si tratta di 25 coppie in costume tradizionali e in rappresentanza dei borghi di Villalago, Bugnara, Scanno, Frattura, Anversa degli Abruzzi, Introdacqua, Pacentro, Pratola Peligna, Cocullo e Formelli

 Obiettivo dichiarato dagli organizzatori di Villalago resta quello di promuovere il territorio attraverso la cultura e le tante tradizioni popolari ma costituire anche  un punto di riferimento importante delle Associazioni culturali nazionali che hanno come progetto “La valorizzazione delle bellezze dei Centri storici”

Villalago, 11 agosto 2016

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Un altro episodio di violenza nella movida sulmonese

Denunciato un diciottenne del capoluogo peligno

11/08/2016

Sulmona - Denuncia in stato di libertà per un diciottenne del capoluogo peligno accusato del reato di lesioni gravi. E’ quanto deciso dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Polizia di Sulmona. E’ solo uno dei tanti episodi di violenza che ormai si ripetono da mesi nel fine settimana, all’interno della movida sulmonese, l’ultimo che vede coinvolto il diciottenne, accusato di aver preso a pugni in faccia un ventunenne sulmonese. I fatti risalgono allo scorso 17 luglio, alle ore 3.00 circa di notte, quando il 21enne era stato ritrovato a terra ferito e privo di sensi, in una via del centro storico cittadino e ricoverato presso l’Ospedale dell’Aquila, a causa delle ferite che avevano provocato un “trauma cranio-facciale, con frattura scomposta del ramo mandibolare destro e trauma indiretto del rachide cervicale, guaribili in 40 giorni”. Raggiunto dal personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura dell’Aquila, nello stesso Ospedale, il ragazzo aveva raccontato che il 17 luglio, mentre da solo, intorno alle ore 3.00, si dirigeva verso la sua autovettura per rientrare a casa, dopo aver trascorso il sabato con amici, a Piazza Tresca, un suo conoscente, un diciottenne sulmonese, a seguito di una discussione lo aveva colpito con un pugno sulla parte destra del volto, tale da fargli perdere i sensi. La versione è stata poi parzialmente smentita da due testimoni presenti durante l’episodio. Convocato presso il Commissariato di Sulmona dal personale Anticrimine, il ragazzo 18enne ha prima dichiarato di essersi imbattuto nella vittima quando era stata già colpita e di aver prestato i primi soccorsi con altri suoi coetanei amici che lo accompagnavano. Lo stesso ha poi, invece, deciso di cambiare versione, ammettendo di aver colpito in volto il ragazzo, dopo essere stato provocato. Il diciottenne è stato così deferito alla Procura della Repubblica di Sulmona, per il reato di lesioni gravi.