Cronaca

casoli

Incidente stradale a Casoli: quattro feriti. E' avvenuto nel primo pomeriggio in località Cipollaro, dove una Lancia Y, dopo un testa coda, si è schiantata contro un guardrail.

Le ferite più importanti sono state riportate dal conducente del mezzo, unico maggiorenne del gruppo, e da un suo amico; altri due minori avrebbero riportato ferite superficiali. Sul posto il 118 e i Carabinieri per accertare la dinamica del sinistro.

chieti città 010613 rep 10

Prosegue l’occupazione della fabbrica di Chieti Scalo da parte dei lavoratori che non accettano la decisione dell’azienda di trasferire i dipendenti a Firenze.

Va avanti da giorni il presidio alla Thales, messo in atto dai lavoratori che ormai risiedono da martedì nello stabilimento di Chieti Scalo. Le iniziative di lotta sindacale procedono con partecipazione e convinzione, spiegano i sindacati e le Rsu. Anche la Pasqua è stata trascorsa in fabbrica, dove è stata celebrata una Messa e niente gita fuori porta a Pasquetta: i dipendenti della Thales non si arrendono, dopo la decisione dell’azienda di trasferire le maestranze a Firenze e l’annuncio della vendita dello stabilimento teatino. Forse, a breve, uno sciopero generale che coinvolgerà tutti i metalmeccanici della provincia di Chieti.

 

selfie

 

Farà discutere una sentenza-pilota della Cassazione applicata a L’Aquila. Il “selfie” osceno del minorenne non è reato se non vi è costrizione.

Il principio della Suprema Corte è stato pronunciato risolvendo un caso presentatosi proprio al Tribunale dei Minori dell’Aquila: “L’autoscatto pornografico del minore non è punibile nel caso non sia frutto di una costrizione”. Non c’è dunque reato se è l’autore stesso a fare circolare il materiale tramite amici o amiche. Il fenomeno social non è stato ritenuto di per se’ in grado di ricadere in una ipotesi di reato specifica, ma lo diventa se collegato allo sfruttamento della prostituzione, a quello della pornografia stessa o al turismo sessuale e quant'altro. Con questo principio, la 3a sezione penale della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura dei Minori dell’Aquila, la quale aveva chiesto la punizione di chi aveva diffuso e visionato i selfie liberamente scattati e spediti dal minore.