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Pubblicato: 31 Dicembre 2015
Il bilancio della Regione Abruzzo approvato in nottata costituisce il primo documento di programmazione predisposto con i nuovi schemi di bilancio previsti dal D. Lgs. 118/2011 e successive modificazioni.
Si tratta della cosiddetta norma riguardante l’armonizzazione dei sistemi contabili pubblici con la quale il legislatore, in attuazione della legge n. 42 del 2009 (Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione), così come modificata dalla legge n. 196 del 2009 (Contabilità e finanza pubblica), prevede che il sistema contabile garantisca informazioni omogenee e validamente confrontabili tra tutti i diversi livelli di governo territoriale.
Non si tratta di un passaggio indolore: come ogni strappo con il passato la nuova contabilità comporterà le ridefinizione di vari aspetti, principi e modus operandi per tanti anni considerati immodificabili, rimettendo in gioco anche concetti consolidati. Si evidenzia l’esigenza di tutti, parte politica ed amministrativa, di modificare i propri comportamenti gestionali ed avviare un percorso di revisione delle modalità di rappresentazione dei fatti aziendali basato sui “principi contabili” definiti dal nuovo sistema contabile.
Passando ad analizzare il bilancio si vuole evidenziare come la manovra nel suo complesso sia stata orientata prioritariamente a dare attuazione alle richieste della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti cercando di garantire, in attesa della definizione del riaccertamento straordinario dei residui e della approvazione del rendiconto 2013, 2014 e poi 2015 un adeguato stanziamento nella voce disavanzo in linea con quanto previsto dal piano di rientro approvato con deliberazione di Giunta ed in corso di valutazione da parte dei revisori del Conto.
In quest’ottica è da leggere l’accantonamento previsto in questo bilancio riportato nel disavanzo d’amministrazione, quantificato in euro 69.410.000,00 comprensivo della quota annuale relativa al piano di rientro di cui all’articolo 9 del D.L.78/2015 ( pari a 61,3 milioni) della quota annuale del rimborso finanziamento liquidita ai sensi del Dl 35/2012 ( circa 5 milioni di euro) e della quota annuale del Fondo Crediti di dubbia esigibilità ( circa 2,5 milioni) calcolato in applicazione del d. Lg. 118/2011 e dei principi contabili in attesa di una quantificazione definitiva che potrà essere effettuata solo al termine del riaccertamento straordinario dei residui.
E’ importante segnalare, comunque che al termine del riaccertamento straordinario dei residui il valore potrebbe subire solo una riduzione a seguito dell’eliminazione di alcuni residui attivi.
In totale, quindi, 77,5 milioni di euro del bilancio sono posti a presidio e tutela degli equilibri di bilancio.
Si tratta di una previsione di non poco conto se consideriamo il bilancio non nel suo complesso ma esclusivamente nella sua quota disponibile.
Se , infatti proviamo a disaggregare le voci del bilancio in una lettura più organica e meno tecnica, dovremmo evidenziare che esso quantunque preveda un totale generale entrate /spese di 7 miliardi e 977 milioni presenta alcune tipologie di voci fortemente vincolate che limitano ogni discrezionalità tecnica oltre che politica.
Mi riferisco ,
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alle partite di giro quantificate in 1.797.785.500,00
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nella previsione di una anticipazione di cassa nella misura di 1 miliardo ( prevedendo solo a titolo precauzionale un rinnovo di cinque volte il limite massimo previsto dal D. Lgs. 118/2011)
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la reiscrizione di economie vincolate e di risorse vincolate regionali per 1 miliardo e 400 milioni
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la reiscrizione per 170 milioni del fondo liquidità di cui al D.L. 35/2012 in attuazione di quanto previsto dal Decreto salva regioni.
Già escludendo queste due voci il bilancio regionale diminuisce a 3,6 miliardi.
A detta voce occorre poi sottrarre
Alla luce delle ulteriori riduzioni inserite l’importo residuo ammonta a circa 365 milioni di euro.
Volendo ulteriormente approfondire la parte del bilancio cosiddetta “libera” possiamo evidenziare:
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una spesa di 24 milioni di euro per il finanziamento della spesa del consiglio
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una spesa di 10 milioni di euro per ARIT, ARSA, ARTA consorzi di bonifica e comunità montane
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una spesa di circa 3,2 milioni per i contenzioso in essere
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una spesa di funzionamento di circa 30 milioni a cui aggiungere trasferimenti e spese fisse per ulteriori 17 milioni ( tasse automobilistiche, piano di rientro sanitario, vaccinazioni, quote associative varie)
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compensazioni stato regioni per 7 milioni
La restante somma costituisce oggetto di scelta politica ed è stata destinata:
Si tratta di un bilancio che lascia scarsi margini di manovra e che dovrà necessariamente subire una rivisitazione in occasione dell’assestamento generale di fine luglio.
A quella data è intendimento dell’amministrazione (nel rispetto di una road map in corso di definizione di in questi giorni) procedere a:
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Riallineamento del ciclo di bilancio ai termini imposti dal D. Lgs. 118/2011;
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Conclusione delle attività di riaccertamento straordinario dei residui;
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Recupero del disavanzo tecnico risultante dal riaccertamento
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Attuazione delle nuove disposizioni previste da D. Lgs. 118/2011 attraverso le modifiche alla legge di contabilità e con la predisposizione dei regolamenti attuativi
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Avvio di un sistema di contabilità economico patrimoniale
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Applicazione del bilancio consolidato.
Silvio Paolucci, assessore al Bilancio della Regione Abruzzo