Politica

paolucci silvio due

Paolucci su Sanità: “Presentati tre piani diversi. Il Programma operativo smentisce la rete ospedaliera”

“Il Programma operativo della Regione inviato ai Ministeri smentisce totalmente la Rete ospedaliera: la base infatti è il Dca 79 (rete ospedaliera della Giunta precedente) e anche il Piano investimenti è lo stesso. In sostanza è un ambizioso programma che sviluppa con dinamicità ma in continuità il Piano di Riqualificazione 2016-2018. Il punto è che smentisce completamente l’altra rete, quella ospedaliera che nasce per essere respinta perché non sanno come giustificare le strumentalizzazioni e le promesse della recente campagna elettorale”, così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci.

Secondo l’ex assessore si punta solo a prendere tempo, nel mentre il programma operativo sostiene la diminuzione dei ricoveri e l’emergenza delle patologie croniche, la rete ospedaliera precede a parole ma senza tabelle (difficili da redigere), prevede nuovi reparti aggiuntivi senza riconvertire nulla, con il rischio di cronicizzare problematiche su cui da mesi l’esecutivo di centrodestra non interviene: “Il timore concreto, molto concreto – riprende Paolucci –  è che con un gioco delle “tre carte”, con i tre Piani che tra di loro non si parlano, tutto resti fatalmente bloccato. In particolar modo investimenti e assunzioni, con un rischio disavanzo sempre più realistico e totalmente legato all’inerzia di un intero anno. Qui invece la logica politica è volta ad accollare tutto al Governo Centrale e ai Ministeri e, a livello regionale, sostenere che l’immobilismo sia conseguenza del passato. La realtà è che le bugie hanno le gambe cortissime. Sia quelle delle strumentalizzazioni dei 5 anni precedenti. Sia le promesse senza senso fatte in campagna elettorale. Bugie e promesse che hanno ingannato gli elettori e, oggi, ingabbiato l’Assessore, che trova difficoltà a raccontare ai suoi che tutti i di più in ogni luogo promessi, magari con quel Salvini che da Sulmona a Giulianova ha indossato le ennesime maglie per catturare consenso, non potranno mai tradursi in realtà. E’ evidente che siamo di fronte a un piano che non ha le gambe per camminare. Intanto questa maggioranza chiarisca qual è il Piano a cui riferirsi. Quello operativo? Quello ospedaliero che nei fatti dice l’opposto? In attesa che facciano una sola scelta si mette a rischio il buon lavoro compiuto in questi anni a vantaggio della comunità. Tutto questo significa solo una cosa, nemmeno più lentezza, si punta alla paralisi e a lasciare irrisolti i veri problemi della sanità, per non prendersi la responsabilità politica di un’azione inefficace e attribuendo così le conseguenze ai no governativi ricevuti sul campo o che presumibilmente riceveranno”.

Nessuna specifica sui tempi di attuazione del Piano: “Sebbene parta da intuizioni che noi abbiamo costruito in cinque anni, durante i quali abbiamo fatto uscire la sanità dal commissariamento, per primi in Italia e portato la Regione Abruzzo a un importante avanzamento sui Livelli Essenziali di Assistenza – conclude Paolucci – i piani che tra di loro non si parlano portano la Regione verso orizzonti inattuabili, causando la totale stasi. A causa dell'immobilismo della Regione e della mancata approvazione del Piano sanitario, si rischia concretamente un arretramento sui Lea (vedremo le rilevazioni 2019), scende il numero delle prestazioni chirurgiche , aumenta la mobilità passiva, non si sottoscrivono contratti con tutto il settore privato e restano congelati gli oltre 400 milioni di euro per i nuovi ospedali, che ci sono, e vanno semplicemente amministrati e nonostante i 143 milioni assegnati per cassa dai governi del Partito democratico, a cui si aggiungono i 94 collegati al sisma. Spieghi la Verì come ha intenzione di operare, ma venga a farlo in Consiglio Regionale: questa Regione non è più sotto commissariamento della Sanità, da cui è uscita nell'ottobre 2016. E dunque non nei poteri della giunta poter inviare al Ministero un Piano sanitario, senza il passaggio in Consiglio regionale, come di fatto è avvenuto. È assurdo che nessun consigliere regionale, né di maggioranza, né di minoranza, abbia avuto a disposizione documenti, per poter dare almeno una valutazione, sebbene sia palese anche dalle indiscrezioni sul documento pubblicate dalla stampa che è un libro dei sogni che rischia di trasformarsi in un incubo per gli abruzzesi, l’ennesimo”.

 
Silvio Paolucci
 
 
Capogruppo  Consiliare  del Partito Democratico
Consiglio Regionale dell' Abruzzo

 

pescara2

Saranno fissati la prossima settimana gli imput e le linee guida per la tempestiva nomina delle

Sotto-Commissioni Tecniche che, ciascuna per quanto di sua competenza, cominceranno a

verificare le regole per integrare e accorpare i Servizi essenziali di Pescara, Montesilvano e

Spoltore, destinate a confluire nella ‘Nuova Pescara’, e parliamo della viabilità, della gestione della

raccolta differenziata e della pubblica illuminazione, solo per cominciare. A supervisionare il lavoro

sarà la Commissione Statuto della Nuova Pescara, presieduta da Enzo Fidanza, che,

contemporaneamente, avvierà la redazione dello Statuto della Nuova Pescara e dei Regolamento

destinati a disciplinare la Commissione Statuto e l’Assemblea Costituente. Tutta la procedura avrà

step di verifica chiari e puntuali, come deciso nel corso di un incontro fissato proprio per

puntualizzare il cronoprogramma dei lavori”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Statuto

del Comune di Pescara, Claudio Croce, riavvolgendo le fila del progetto di istituzione della Nuova

Pescara.

Sentiamo da più parti appelli estremamente diversificati, c’è chi interviene per chiedere di fermare

le procedure, chi, al contrario, contesta una presunta lentezza in essere, che in realtà con l’arrivo del

centrodestra alla guida di Regione e Comune di Pescara non c’è più stata - ha detto il Presidente

Croce -. Ci sono piuttosto passaggi burocratici precisi da rispettare in modo rigoroso per arrivare

all’applicazione della legge che oggi, su espressione popolare, ha deciso l’unificazione di tre

Comuni, Pescara, Montesilvano e Spoltore, nella nuova entità territoriale, ovvero la Nuova Pescara,

un processo che abbiamo ereditato all’anno zero. Dopo aver sentito alcuni dei principali

protagonisti e stake holder di tale processo, tra cui il Presidente del Consiglio regionale Sospiri, il

Presidente dell’Associazione ‘La Nuova Pescara’, Marco Camplone, e gli amministratori di

Spoltore e Montesilvano, abbiamo incontrato il neo-eletto Presidente della Commissione Statuto

della Nuova Pescara Fidanza al fine di fissare degli appuntamenti chiave. La prossima settimana

Fidanza riconvocherà la Commissione Statuto da lui presieduta composta dai capigruppo delle tre

municipalità e contestualmente si inizierà a predisporre il Regolamento che andrà a disciplinare la

Commissione stessa e l’Assemblea Costituente, prendendo atto anche della nomina dei

vicepresidenti della Commissione Statuto al fianco di Fidanza, tra cui potremmo registrare anche

delle defezioni visto che il consigliere regionale Vincenzo D’Incecco avrebbe già preannunciato la

propria volontà di dimettersi dall’incarico rendendo necessaria dunque la sua surroga. Poi

arriveranno gli imput della Costituente per la formazione delle sotto-Commissioni tecniche, previste

dalla legge, che dovranno iniziare subito a lavorare per integrare e uniformare i Servizi essenziali

delle tre città, come la gestione della viabilità, la raccolta differenziata, o anche la riscossione dei

Tributi, interventi che necessariamente richiederanno il supporto e l’affiancamento da parte di

professionisti e tecnici esterni che saranno individuati dalla Commissione e dall’Assemblea

Costituente. Contestualmente la nostra Commissione permanente continuerà la fase del confronto

istituzionale, sicuramente utile per superare quelle perplessità, o anche contrarietà, i dubbi, le

barriere, gli ostacoli che, a questo punto, in presenza di una legge che va semplicemente

ottemperata e applicata, non possono fermare un processo votato democraticamente dai cittadini.

Oggi non possiamo più ragionare con i ‘se’ o i ‘ma’, ma dobbiamo garantire il massimo impegno

per assicurare ai cittadini dei tre territori pari dignità, equità, e zero disagi, ricordando che la legge

non afferma che Pescara andrà a incorporare le altre due città, ma parla di fusione, ovvero a mio

giudizio di costituzione di una nuova città in cui tutte e tre le componenti dovranno partecipare allo

stesso modo, con gli stessi diritti, alla costituzione dello Statuto e dei regolamenti che si andranno a

redigere. Quindi si parte alla pari, Pescara non fagociterà le altre due realtà e per questo la fusione

rappresenta una grande opportunità da non perdere, ma da costruire nel miglior modo possibile,

anche con l’aiuto dei professionisti che andremo a intercettare”.

Pescara, 20.11.2019

Presidente Commissione Statuto

Claudio Croce.