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- Pubblicato: 04 Dicembre 2017
In Abruzzo, come nel resto della Penisola, chi molesta i colleghi sul posto di lavoro rischia sanzioni che vanno dal semplice rimprovero verbale al licenziamento. La riforma firmata dal ministro Marianna Madia, appena entrata in vigore, prevede il pugno di ferro contro molestatori e corruttori che lavorano nella Pubblica Amministrazione. Rischia il licenziamento chi compie molestie sessuali così come chi prende e offre regali sopra i 150 euro in cambio di altri favori. Il dipendente sarà prima redarguito, con una sospensione dal servizio e dalla retribuzione che va dagli undici giorni a sei mesi, e poi se è recidivo rischia il posto di lavoro. Il pacchetto di misure verrà discusso martedì, nel tavolo di confronto tra sindacati e Aran.