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Pubblicato: 20 Dicembre 2016
![mastrostefano roberto](/giornaleweb/images/foto_giornale_web/mastrostefano_roberto.jpg)
Il primario di Neurochirurgia dell’Aquila, Renato Galzio, 67 anni, vicino alla pensione, si dimette per l’ennesima volta. Lo annuncia con piglio battagliero il consigliere comunale dell’Aquila di Forza Italia, Guido Liris, che parla dell’Aquila come fosse “sotto attacco”. La stessa cosa pensano nella Marsica, dove il reparto è stato chiuso questa estate in modo (così si disse) provvisorio proprio dal primario dell’Aquila Galzio e mai riaperto. La Marsica si sente defraudata, spogliata ancora una volta e ora con l’annuncio delle dimissioni di Galzio (non ancora formalizzate), anche L’Aquila si sente depauperata. BE', PER FORTUNA. E i marsicani si chiedono come mai un primario debba dimettersi ogni volta che si vuole aprire un reparto. Galzio in realtà già a luglio si era dimesso. Poi però le dimissioni erano state ritirate. Ora di nuovo dimissioni. Ora che il consiglio regionale con un provvedimento votato all’unanimità ha sollecitato la riapertura del reparto. "La piazza fondamentale non è L’Aquila ma Avezzano", come ha ricordato tempo fa il neurochirurgo Roberto Mastrostefano (nella foto), "al centro di snodi autostradali e strade a scorrimento veloce. La soluzione è spostare il reparto ad Avezzano”. Apriti cielo! Una valutazione fatta sul numero degli abitanti, sul bacino di utenza e sulla conformazione territoriale. Il signor Guido Quintino Liris che dice di sentirsi "sotto attacco", portando la bandiera di chi fa dell'espoliazione (bensì non solo della Marsica, ma di tutta la provincia), un modus vivendi, è minaccioso nel riferirsi a chi, secondo lui, "sarà ricordato", ed è testuale, "quale autore di un attentato letale al presente e al futuro dell'ospedale e dell'università del Capoluogo"; insomma è giusto o no, doversi difendere chi, da sempre, ha un atteggiamento "predatorio" nei confronti del diritto alla salute, in questo caso, dei marsicani? Il dottor Mastrostefano e il dottor Fontana, dagli albori degli anni '90 hanno salvato vite nel cuore della notte, curando e rappresentando con abnegazione il reparto di neurochirurgia, laddove le situazioni emergenziali hanno richiesto, ex abrupto, pure nel cuore della notte, il loro intervento: il bacino d'utenza marsicano, annovera più persone di quello aquilano e, capoluogo o no, qui, non ci piove. Quindi, qualora dovesse esserci a riguardo di neurochirurgia una decisione, al più presto, dovrebbe essere favorevole a che il reparto restasse ad Avezzano.