Cronaca

ospedale chieti

PALOMBARO: AGGRESSIONE

– È accaduto a Palombaro, un Comune in provincia di Chieti: una donna di 56 anni è incappata in un lupo venuto fuori dal bosco mentre conduceva a spasso il suo cane che, purtroppo, è stato portato via dal lupo e, molto probabilmente, sbranato. La donna ha tentato di salvare il suo cagnolino, ma invece di distrarre l’animale dalla preda, ne ha attirato l’attenzione tanto che anche lei è stata aggredita e buttata a terra.Tra i primi a intervenire in soccorso della donna, il Vice Sindaco del paese, che ha allertato i Forestali, gli operatori del 118, la Asl competente. La donna è stata poi condotta in ospedale

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RIGOPIANO: GIUDICE DEPONE MOTIVAZIONI SENTENZA

- Oltre 300 pagine per motivare la demolizione dell'impianto accusatorio e la raffica di assoluzioni che hanno ridotto soltanto a 3, di fatto, i responsabili della strage dell'Hotel Rigopiano. Il giudice Gianluca Sarandrea depositerà oggi, con 48 ore di anticipo sulla scadenza dei 3 mesi rituali, le motivazioni della sentenza che il 23 febbraio scorso ha assolto ben 25 degli originari imputati, cancellando l'articolata filiera istituzionale ricostruita dalla Procura di Pescara in due anni di indagini, per restringere il campo delle responsabilità all'asse Comune-servizio strade della Provincia. I 151 anni di carcere richiesti complessivamente dai Pm Bellelli, Papalia e Benigni si sono di conseguenza asciugati nelle condanne a 2 anni e 8 mesi del sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, 3 anni e 4 mesi a testa per i funzionari provinciali Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio, 6 mesi a testa, ma per fatti laterali, di Bruno Di Tommaso, gestore del resort, e del tecnico Giuseppe Gatto.È l'imprevedibilità in concreto della valanga precipitata sull'albergo il 18 gennaio 2017 il criterio guida della sentenza Sarandrea, una pronuncia coraggiosa considerato il contesto generale del processo, costata al Gup pescarese il rosario di insulti e minacce seguito alla sentenza del dispositivo.

chieti tribunale

CHIETI: GIUSTIZIA FAI DA TE?

- Né legittima difesa né tentato omicidio. Sparare due volte dal balcone di casa per fermare i ladri in fuga, ferendone uno,va a braccetto col modello giustizia fai da te, incompatibile con la legge e meritevole semmai di un approfondimento in un’aula di tribunale.Il gip cancella quindi l’ipotesi dell’archiviazione nei confronti di Domenico Cocco, l’89enne di Fara San Martino che fece fuoco contro la banda dei bancomat,e - codice alla mano – traccia una terza via tra l’impunità e un’accusa che può costargli fino a 14 anni di carcere. L’anziano infatti dovrà regolare i suoi conti con la giustizia per il reato di lesioni personali aggravate.