Cronaca

carabinieri tre

CHIETI: FRODE DI 75MILA EURO, IN DUE NEI GUAI

– Il Comando Provinciale di Chieti, nell’ambito di una complessa ed articolata attività investigativa ha deferito, alla Procura della Repubblica, due persone accusate di frode ai danni dell’erario. L’inchiesta, condotta dai militari di Chieti – è scaturita da un controllo ad una società che nel 2020 ha ricevuto finanziamenti dallo Stato, così come previsto dal c.d. “Decreto rilancio”, destinati ad aiutare gli imprenditori che, a causa delle rovinose ripercussioni prodotte dalla pandemia, versavano in difficoltà economiche. Gli sviluppi successivi hanno consentito l’individuazione di 4 società, tutte riconducibili al medesimo sodalizio (un 50enne ed una 70enne originari di Tollo), che si sono indebitamente appropriate dei contributi pubblici a fondo perduto, per l’ammontare di 75 mila euro, erogati per l’emergenza Covid.

polizia 113

SULMONA: MALTRATTAMENTI

- Picchia l’anziano padre con un mantice e lo manda in ospedale. È accaduto nel pomeriggio di ieri a Sulmona, dove una lite familiare è degenerata. Dalla ricostruzione degli agenti del commissariato di via Sallustio, è emerso che una donna di 42 anni ha aggredito il padre convivente di 75 anni, prima con alcuni schiaffi e poi lanciandogli contro il mantice per l’accensione del camino. La lite è così degenerata e ad avere la peggio è stato proprio l’anziano che, stanco delle continue tensioni in casa, ha chiesto aiuto alla polizia. «Non ne posso più. Sono stanco di questa situazione che va avanti da tempo», ha riferito l’anziano agli agenti intervenuti sul posto. Dopo aver riportato la calma, gli agenti hanno allertato il 118 dal momento che padre e figlia sono rimasti entrambi feriti anche se in modo lieve.

pescara tribunale

PESCARA: METTE IN SCENA FURTO, CONDANNATO

- I giudici collegiali del tribunale di Pescara, hanno condannato l’ex direttore dell’ufficio postale 10 di via Tirino, il 57enne E. M., a 4 anni e 4 mesi di reclusione, all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e all’estinzione del rapporto di lavoro con Poste Italiane, costituitasi parte civile. L’uomo, accusato di peculato e simulazione di furto, il 12 novembre 2021 si era appropriato di circa 170mila euro «prelevandoli, in più soluzioni, dal caveau e dalla cassaforte della filiale» si legge nel capo di imputazione. Parte della somma - 60.700 euro - era stata ritrovata «suddivisa in mazzette avvolte nelle fascette “service”» in due luoghi diversi: 30.700 euro in casa sua e altri 30mila nell’armadio accanto al suo ufficio. Per giustificare l’ammanco, l’imputato «simulava le tracce di un furto ai danni della filiale.