Cronaca

S.GIOVANNI TEATINO: TRAGICO INCIDENTE

– Una tragica fatalità si è consumata a San Giovanni Teatino, dove una giovane di 26 anni, Martina Vichayte, ha perso la vita in un incidente stradale. La ragazza, di origini ucraine ma residente a Chieti da oltre 10 anni, è stata trovata senza vita all’interno della sua auto, finita in un canale. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli inquirenti, ma l’ipotesi più accreditata è quella di una perdita di controllo del veicolo, forse a causa del maltempo e dell’asfalto reso viscido dalla pioggia. L’incidente sarebbe avvenuto sabato, mentre la ragazza stava tornando a casa dopo una serata trascorsa in discoteca con gli amici. A dare l’allarme, la madre, preoccupata per il mancato rientro della figlia. Le ricerche sono iniziate immediatamente e si sono concluse tragicamente con il ritrovamento del corpo senza vita di Martina.

carabinieri cinque

CIVITELLA ROVETO:DENUNCIA E PATENTE RITIRATA

- Panico in pieno centro abitato a Civitella Roveto, per un inseguimento tra carabinieri e un automobilista che aveva appena forzato il posto di blocco. Il conducente della vettura - un giovane 27enne della Valle Roveto - ha finito però la sua corsa schiantandosi contro il cancello di un'abitazione e, dagli accertamenti dei carabinieri è risultato ubriaco al volante. Su di lui pesa ora una denuncia per guida in stato di ebbrezza: ritirata la patente e sequestrata l'auto.

avezzano tribunale

AVEZZANO: LANCIA SASSI CONTRO AUTO E PASSANTI

- È successo ieri sera ad Avezzano di fronte al Tribunale, all’incrocio tra via Garibaldi e via Corradini. Erano da poco erano passate le 22 quando un uomo, di origine straniera, che parlava arabo, è stato visto mentre tirava sassi contro le auto e delle persone che si trovavano davanti a un locale. Non si capiva bene cosa dicesse, ed era in evidente stato di alterazione psicologica. A chiamare il 112, una donna che ha raccontato che l’immigrato le aveva lanciato un sasso. All’arrivo dei carabinieri di Avezzano l’uomo non ha risposto favorevolmente alle domande e non si capiva cosa dicesse in quanto non parlava italiano. Qualche testimone ha poi raccontato che continuava a ripetere “Allah Akbar”. Dopo un primo controllo sul posto, i militari lo hanno trasferito in caserma dove, tramite gli accertamenti sono riusciti a risalire alla sua identità. Si tratta di un cittadino marocchino, senza fissa dimora e non in regola con il permesso di soggiorno. Per questo è stato trattenuto in caserma, fino alla comunicazione al commissariato per stabilire la procedura da seguire per il rimpatrio o altri provvedimenti.