Cronaca

avezzano tribunale 271213 rep 03

AVEZZANO: CONDANNA CONFERMATA

– La Corte d’appello ha confermato la condanna a 10 anni di reclusione a carico del 75anne architetto di Avezzano, C.S., accusato di aver tentato di sgozzare la moglie. L’uomo, in un momento d’ira, perse la testa e colpì alla gola e alla schiena la donna. I fatti risalgono al 2007. L’imputato, forse turbato dal fatto che lei non voleva accettare la separazione, ebbe una scatto di nervi dopo che l’incontro non portò alla riconciliazione come avrebbe sperato. Poi, lui estrasse una lama ferendo la donna e si allontanò. Per fortuna era in zona una ex infermiera che prestò i primi soccorsi evitando la morte per dissanguamento. Poi l’architetto, pentito per quanto fatto, decise di presentarsi in Commissariato dove gli fu contestato il tentato omicidio. A sui carico una provvisionale di 80mila euro.

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LANCIANO:RISARCIMENTO ASL

– L’Azienda sanitaria di Chieti- Vasto-Lanciano, è stata condannata al risarcimento di quasi 400mila euro alla famiglia di una donna di 56 anni morta per una sindrome acuta all’aorta non diagnosticata. La vittima aveva un forte mal di schiena e fu ricoverata in ospedale prima a Lanciano e poi a Vasto. Secondo quanto accertato dai giudici in nessun caso ci fu una adeguata valutazione diagnostica in riferimento ai sintomi. Rimase oltre 12 ore per le visite e non fu fatto un prelievo di sangue che avrebbe potuto chiarire meglio il quadro clinico in relazione alla crisi ematica. Una diversa valutazione, secondo il tribunale, avrebbe potuto essere decisiva per salvare la vita alla donna per quei fatti che risalgono a 12 anni fa.

 

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L\'AQUILA: TRAGEDIA SFIORATA

- Un malore che sarebbe potuto trasformarsi in tragedia, quello accusato ieri sera dall’autista di un autobus partito da L’Aquila alle 18.20 con destinazione Avezzano. Provvidenziale l’ intervento di un giovane studente in infermieristica nonché volontario della Croce Rossa, che ha intuito ciò che stava accadendo ed ha consigliato all’autista di fermarsi. Il pullman infatti, era pieno di persone, e sarebbe stato troppo rischioso, per me e per gli altri. Si è quindi fermato ed è arrivato un altro autista che ci ha riportati a casa in tutta sicurezza.