Cronaca

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LUCO DEI MARSI: MEZZO SEGEN SI SFRENA E...

- Momenti di paura questa mattina a Luco dei Marsi dove un mezzo della Segen, incaricato della raccolta rifiuti, si è inspiegabilmente sfrenato mentre
era parcheggiato in un vicolo particolarmente ripido del centro abitato. L’incidente ha provocato un grande spavento tra i residenti.Fortunatamente il
mezzo anziché proseguire nel vicolo sottostante, e piombare sulla strada principale del paese, si è schiantato su un’abitazione.L’incidente ha pero'
causato la rottura di un tubo del gas, rendendo necessario l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza l’area e prevenire il
rischio di un’esplosione.

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L'AQUILA: OMICIDIO D'AMICO

- «Troppe sono state le indagini non effettuate e nemmeno prese in considerazione, nonostante la pluralità di elementi che le richiedevano. Troppe le
supposizioni e le ipotesi alle quali si è cercato di attribuire valenza probatoria, troppe le prove mancanti e troppi i tentativi di sostituirle con
meri e inconsistenti indizi. Troppe le inesattezze, le imprecisioni e le dichiarazioni incongruenti e irrilevanti che affastellano la sentenza impugnata»
Così l’avvocato difensore di Gianmarco Paolucci, macellaio di 29 anni dell’Aquila,del Foro di Milano si è pronunciata nel ricorso alla Cassazione per
chiedere l’annullamento della sentenza di 2o grado e lo svolgimento di un nuovo processo presso un'altra sezione della Corte d’Assise d’Appello, per il
proprio assistito, condannato in 1o grado e in Appello a 15 anni di reclusione per l’omicidio di Paolo D’Amico, avvenuto nel 2019 a Barisciano.

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SULMONA: SIMULAZIONE DI REATO

- Aveva denunciato che era stata stuprata dai colleghi di lavoro in un hotel di Alfedena ma, sotto effetto dell’alcol, si era inventata tutto. Protagonista
della vicenda è una cameriera pugliese di 43 anni, finita ora sotto inchiesta per simulazione di reato. Il fascicolo è stato aperto dalla Procura, come
atto dovuto poichè la donna aveva in seguito ritirato la denuncia dicendo che in quel periodo (dicembre 2023) era stata male. Ciò però non è bastato per
evitarle l'avvio del secondo procedimento per simulazione di reato. La 43enne, che si trovava nel piccolo centro dell’Alto Sangro e lavorava come
cameriera nella struttura ricettiva, si era recata nel Pronto soccorso dell’ospedale di Castel di Sangro, riferendo ai sanitari che era stata stuprata da
4 colleghi, due siciliani e due afgani, mettendoli nei guai.