Politica

autostrada riprese aeree 300113 01CAMILLO D’ALESSANDRO SU MESSA IN SICUREZZA AUTOSTRADE A24 E A25

Lo studio di approfondimento della Regione sulla messa in sicurezza delle autostrade A24-A25 è un grande segno di responsabilità dell’Ente nell’amministrazione del territorio, agendo di fatto in ottemperanza a quanto stabilito dall’art. 1, comma 183 della Legge di stabilità 2013 (Legge n. 228 del 24/12/2012) riguardo alla vulnerabilità delle strutture a seguito del terremoto del 6 aprile 2009, avendo predisposto tutte le azioni necessarie ad assicurare la sicurezza dell’infrastruttura.

Il progetto approvato dalla Regione Abruzzo è il prodotto di una complessa attività che si è conclusa solo dopo aver eliminato le irrisolvibili criticità evidenziate lo sorso luglio in relazione alle prime proposte analizzate e grazie all’esaltazione di elementi di valore quali:

  1. contenimento degli aumenti tariffari entro una soglia pari o inferiore al 2% rispetto alla tariffa di riferimento attuale;

  2. tutela dei giacimenti ambientali presenti nell’area interessata dall’opera, senza che siano diminuiti nella bellezza e consistenza idrica;

  3. fare in modo che i lavori siano eseguiti in condizioni di sicurezza, senza incidenti e senza morti, evitando che i cantieri impediscano la percorribilità dell’infrastruttura e riducano la sicurezza stradale;

  4. necessità del mantenimento della situazione attuale sul piano della vicinanza, comodità e velocità degli accessi autostradali per i Comuni serviti, con riferimento all’infrastruttura trasportistica di cui si scrive.

Il progetto non prevede l’eliminazione del casello di Bussi-Popoli, anzi serve ulteriori otto comuni nella Valle Subequana con il nuovo casello tra le località di Castel di Ieri e Castelvecchio Subequo.

Fornisce inoltre maggiori garanzie per la comodità e sostenibilità a favore delle comunità locali in merito alle scelte progettuali esaminate per la variante proposta nell’area di Sulmona e nella Valle Peligna, e non pone alcuna penalizzazione in termini di allungamento dei tempi di percorrenza tra la Valle Peligna e la capitale.

Quanto alle faglie sismiche che corrono in corrispondenza di alcuni tratti del nuovo tracciato, è illuminante la nota tecnica rilasciata in merito dal prof. Giuseppe Cantisani, docente di “Progetto e costruzione di strade” all’università La Sapienza di Roma nonché esperto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed esperto della Commissione permanente per le gallerie stradali: nel sottolineare “la minore vulnerabilità sismica delle opere in sotterraneo (gallerie) rispetto a quelle in elevazione (ponti e viadotti)”, Cantisani osserva come “la casistica riguardante i danneggiamenti delle gallerie causati dagli eventi sismici risulti assolutamente incomparabile con quella delle strutture in elevazione” e che “il rischio di danneggiamento delle opere in sotterraneo, in caso di sisma, risulta estremamente ridotto rispetto a quello delle opere in elevazione”. Di conseguenza è “fortemente indicata un’impostazione progettuale delle infrastrutture che prediliga, per il superamento degli ostacoli naturali nel territorio, la maggiore incidenza delle gallerie rispetto ai ponti e ai viadotti. Tale strategia appare addirittura necessaria, in termini obiettivi, qualora si persegua un abbattimento globale del livello di esposizione delle infrastrutture al rischio sismico”.

La conclusione della nota è cristallina: “Siffatta necessità si evidenzia ancor più nel caso si attraversino aree, chiaramente individuate da Organismi governativi, a elevato rischio sismico, come in effetti risultano quelle interessate dal tracciato delle autostrade A24 e A25”. Dunque la presenza di più tratti in galleria rispetto a quelli sui viadotti che caratterizza il nuovo tracciato è sinonimo di maggior sicurezza.

Camillo D’Alessandro, consigliere delegato ai Trasporti

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Comunicato del capogruppo Forza Italia (Regione Abruzzo) Sospiri su richiesta seduta straordinaria Consiglio regionale su Maiella-Morrone e dimissioni assessore Sclocco

Oggi non dovrebbero essere licenziati i 59 dipendenti dell’Azienda Maiella-Morrone, ma l’assessore Sclocco che dopo due anni di inerzia vede siglare il suo fallimento. Avevamo previsto che sarebbe accaduto, per un anno le abbiamo chiesto di attivare le contromisure disponibili per salvare quei posti di lavoro e soprattutto i servizi erogati da quegli operatori, facendo assorbire dalle Asp gli stessi lavoratori o indicendo rapidamente una gara per il riaffidamento degli stessi servizi, con obbligo di riassunzione del personale. Ma le nostre istanze sono state semplicemente snobbate e il risultato è che dal prossimo luglio 59 famiglie resteranno senza lavoro e centinaia di utenti in condizioni di disagio e disabilità resteranno senza assistenza. Ora chiederemo di portare subito la problematica in Commissione, ma soprattutto chiederemo la convocazione di una seduta urgente e straordinaria del Consiglio regionale perché il Governatore D’Alfonso, dopo due anni di promesse, non può pensare di veder chiudere quell’azienda come se nulla fosse accaduto”. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri dinanzi alla notizia inerente il licenziamento dei 59 dipendenti dell’Azienda Maiella Morrone a partire dal primo luglio.

La Regione del Governatore D’Alfonso ha le sue responsabilità su quel dramma e oggi se le deve assumere per intero - ha detto il Capogruppo Sospiri -: sei mesi e mezzo fa, nel corso di una seduta straordinaria del Consiglio regionale da me richiesta, abbiamo approvato un documento che ha impegnato la giunta regionale ad adottare misure chiare almeno per dare garanzie ai dipendenti, ossia procedere immediatamente al pagamento di tutto il debito maturato nei confronti dei lavoratori, disponendo anche delle risorse necessarie, e individuare soluzioni legali per il riassorbimento delle 65 unità in un nuovo soggetto gestore, ente privato o pubblico, come avviene per i restanti 34 ambiti, soluzioni che potevano e dovevano già essere individuate da mesi. La giunta D’Alfonso ha infatti la possibilità di appaltare i servizi sociali a cooperative, o a un’unione di Comuni, o a un’azienda speciale consortile che possono tranquillamente riassorbire il personale di una società fallimentare; o ancora la giunta D’Alfonso ha la possibilità di far ricorso alla legge regionale 17 del 2011 di riforma delle ex Ipab, che consente agli Enti locali di sciogliere le proprie società e far confluire le relative attività nelle Asp, delegandole alla gestione dei servizi sociali. Il documento, predisposto e proposto da Forza Italia, discusso in aula, è stato approvato e andava rispettato. Andavano liquidate tutte le mensilità; andava garantito un futuro ai lavoratori; e andava costituito quel gruppo di lavoro, voluto peraltro dalla maggioranza, che avrebbe dovuto occuparsi ventiquattro ore su ventiquattro della vertenza e che dopo sei mesi e mezzo si è invece volatilizzato nel nulla. Lo scorso marzo per bocca del consigliere D’Alessandro abbiamo scoperto che il Governo D’Alfonso non aveva in realtà predisposto alcun provvedimento, come votato in Consiglio regionale, e stava ancora riflettendo sul tema, ovvero era impegnato a pensare a quale poteva essere il futuro di quei lavoratori, quando la soluzione era a portata di mano. Ma non basta: a fine febbraio sono arrivate delle pessime novità, in sostanza la Comunità Montana avrebbe riversato 100mila euro nelle casse dell’Azienda Maiella Morrone, ma la somma, anziché essere impiegata per liquidare il debito maturato con i lavoratori, sarebbe stato, per buona parte, utilizzato per saldare parte dei debiti dell’azienda con il Consorzio di Bonifica e con la dipendente che ha vinto la propria vertenza. Tanto che ai dipendenti sarebbe stata corrisposta solo la metà di un’unica mensilità tra le 6 ancora dovute, praticamente una vergognosa e indegna elemosina. Al Governo regionale e all’assessore Sclocco, che si sono assunti il ruolo di ‘controllori’, abbiamo anche chiesto di effettuare ulteriori verifiche circa la stessa Comunità Montana: sembrerebbe infatti che prima la Comunità operasse in una sede di proprietà, ovvero l’ex sede dell’Azienda speciale Maiella Morrone, dove ovviamente non veniva pagato alcun affitto. Ora invece sembrerebbe che la Comunità si sia spostata in una nuova sede di proprietà del Consorzio di Bonifica, al quale, ovviamente, va pagato un affitto, lo stesso Consorzio con il quale c’è un debito da onorare. Oggi è arrivata la risposta più drammatica sul futuro dei 59 dipendenti: il licenziamento. Dal prossimo primo luglio, ossia tra 21 giorni, l’Azienda speciale Maiella Morrone cesserà le proprie attività con il licenziamento collettivo del personale, colpa dei troppi debiti che sono il frutto del partito del Pd, visto che, e non possiamo dimenticarlo, il Presidente della Comunità Montana Maiella Morrone è stato un certo Mario Mazzocca, che ci sembra oggi rivesta un ruolo di spicco nell’amministrazione regionale D’Alfonso. Oggi dovrebbe essere licenziata l’assessore Sclocco, non i 59 dipendenti, l’assessore Sclocco si deve dimettere pensando anche alle centinaia di utenti che saranno privati di servizi di assistenza indispensabili. A questo punto – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – chiederemo la convocazione urgente prima della Commissione regionale delegata, quindi di una seduta straordinaria del Consiglio regionale riservata al dramma, chiedendo, in entrambi i casi, la presenza dell’assessore Sclocco, in modo che potrà venirci a riferire del suo fallimento amministrativo”.

Pescara, 09.06.2016

Capogruppo Forza Italia

Regione Abruzzo

Lorenzo Sospiri

 
Questi i principali appuntamenti di Luciano D’Alfonso giovedì 9 giugno:

- ore 9:30 a ROMA, in via San Teodoro n. 2, incontro con S.E. Patrick Vercauteren Drubbel, per definire il programma delle iniziative connesse con la ricorrenza dell'08 agosto 1956;

- ore 10:00 a ROMA, in via Parigi n. 11, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome;

- ore 12:10, intervista radiofonica con Roberta Lisi di Radio Articolo Uno incentrata sul Masterplan Abruzzo;

- ore 12:30 a ROMA, al Ministero degli Affari Esteri in Piazzale della Farnesina, incontro con Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, Ambasciatore Cristina Ravaglia per illustrare le iniziative della Regione Abruzzo in occasione del 60° anniversario della tragedia di Marcinelle;

- ore 13:15 a ROMA, nella delegazione della Regione Abruzzo, incontro con dr.ssa Matilde Bernabei Presidente LUX Vide;

- ore 14:00 a ROMA, nella delegazione della Regione Abruzzo, incontro con dr. Pasqualino Monti Commissario Straordinario dell'Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta, per le iniziative connesse con la riforma delle autorità portuali;

- ore 14:30 a ROMA, in via della Stamperia n. 8, Conferenza Stato-Regioni;

- ore 16:30 a L’AQUILA, a palazzo Silone, presentazione del "Servizio Europrogettazione Rapporti con gli Uffici dell'Unione Europea e Raccordo con la sede di Bruxelles" afferente il Dipartimento della Presidenza e dei Rapporti con l'Europa. Sono stati invitati i referenti regionali del sistema socio-economico abruzzese;

- ore 18:30 a L’AQUILA, a palazzo Silone, incontro con Marco Colatarci Direttore Generale Solvay Italia per discutere del progetto di rilancio del sito Industriale di Bussi.