Politica

di giuseppantonio

RISCHIANO DI CHIUDERE LE BIBLIOTECHE PROVINCIALI: L' UDC CHIEDE L' URGENTE APPROVAZIONE DELLA LEGGE SUL SISTEMA BIBLIOTECARIO ABRUZZESE.

"Le quattro storiche Biblioteche Provinciali abruzzesi rischiano di essere travolte dai meccanismi discutibili della Legge di riordino delle Province italiane (la L. 56/2014, cosiddetta Delrio) e dalla sua farraginosa e lenta applicazione da parte della Regione Abruzzo.​Dal mese di maggio del 2012 si aspetta una legge regionale che salvi queste importanti Istituzioni culturali". Lo denuncia in una nota il Coordinamento regionale dell'UDC.  ​Da allora, dopo tutto l’impegno da parte dei direttori provinciali,coordinati da quello di Pescara Enzo Fimiani, e dell'Associazione Italiana Biblioteche, nessun passo è stato effettuato dalla Regione Abruzzo per risolvere il problema . "Non si sono compiuti atti concreti- si legge nel documento dell' UDC- volti a salvaguardare non solo uno straordinario patrimonio dell’Abruzzo, sia culturale, sia materiale (il valore complessivo, bibliografico, artistico, documentario e edilizio, delle quattro Biblioteche è stimabile in circa 50 milioni di euro), ma soprattutto dei servizi pubblici ormai essenziali per centinaia di migliaia di cittadini ogni anno"  "Come è stato dimostrato anche sulla stampa nazionale (è di pochi giorni fa un articolo, in prima pagina, sulla “Repubblica” che parla del “ritorno delle Biblioteche”)- spiega Enrico Di Giuseppantonio commissario regionale UDC ed ex presidente della Provincia di Chieti- uno dei segni distintivi dei nostri tempi difficili è proprio un bisogno sempre più forte di trovare nelle istituzioni bibliotecarie servizi e centri di aggregazione sociale. In Abruzzo, poi, una simile questione- prosegue Di Giuseppantonio-  assume i caratteri dell’emergenza civile, poiché, non lo si dimentichi, i territori abruzzesi non sono certo quelli toscani, emiliani o lombardi, dove un’enorme quantità di Biblioteche sparse tra centri urbani e aree provinciali consente una grande possibilità di fruizione ai cittadini. In Abruzzo, le quattro Biblioteche Provinciali sono l’essenza stessa della cultura regionale: se vanno davvero in crisi loro, va in crisi tutto l’impianto civile del territorio, più di quanto già non sia". ​La proposta di Legge regionale, presentata dagli ex presidenti delle Province Di Giuseppantonio, Testa, Del Corvo e Catarra, si è arenata nelle Commissioni della Regione Abruzzo senza mai giungere in Aula  consiliare per la discussione. Essa intendeva riordinare e razionalizzare l’intera materia delle Biblioteche abruzzesi, cercando di volgere le difficoltà attuali in una opportunità per il futuro e avendo almeno cinque obiettivi fondamentali: agevolare e incentivare, in condizioni di pari opportunità, l'accesso dei cittadini agli strumenti di informazione, cultura, conoscenza e formazione permanente, nonché a tutti i servizi pubblici connessi; promuovere lo sviluppo e la trasformazione qualitativa dell'offerta di servizi bibliotecari sul territorio regionale, con l'impiego diffuso e mirato di nuove tecnologie; riconoscere e valorizzare il ruolo e la funzione di tutte le Biblioteche pubbliche e private operanti nel territorio regionale per l’esercizio della cittadinanza; costituire un unico Sistema Bibliotecario Abruzzese (SBA); razionalizzare i costi a livello regionale e migliorare i servizi pubblici bibliotecari tramite una rete integrata di servizi. ​"Sul piano dell’economicità, efficienza ed efficacia dei servizi sul nostro territorio -si legge ancora nel documento dell'UDC- la costituzione di un Sistema Bibliotecario Abruzzese avrebbe ricadute oltremodo positive". Grazie alla rete unica e integrata tra le Biblioteche aderenti al Sistema Bibliotecario Abruzzese, infatti, sarebbe possibile da un lato razionalizzare in misura rilevante i costi (anche diminuendoli in riferimento ad alcuni aspetti, come per esempio un unico Polo informatico del Servizio Bibliotecario Nazionale – SBN, che oggi vede la presenza di tre Poli in Abruzzo); e dall’altro migliorare tutti i servizi pubblici, gli assetti organizzativi, le reciproche collaborazioni tra Biblioteche (anche coordinandosi con gli ex Centri servizi culturali della Regione Abruzzo che hanno al loro interno anche biblioteche).

30/04/2016

d alfonso dirupo

D’ALFONSO A TUTTO CAMPO ALL’INIZIATIVA “OPIFICIO 2016”

Sto battagliando per far avere una sede unica alla Regione, non per far contenti i costruttori ma per far lavorare meglio il personale. In Comune davo un’indicazione e dopo tre ore mi tornava il risultato, ora ci vogliono 32 giorni. Troppe sedi distaccate e troppa dispersione rendono difficile la verifica del lavoro”. E’ quanto ha affermato il Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso alla manifestazione Opificio 2016 in corso di svolgimento all’Aurum di Pescara, intervenendo durante la sessione intitolata “Priorità lavoro: progetti per lo sviluppo a confronto”.

In apertura di dibattito D’Alfonso aveva posto un quesito: “Esistono argomenti che ci accomunano, maggioranza e opposizione in Regione, sui quali si possa lavorare insieme? Io penso di sì, e voglio riportare a casa un allineamento di priorità”.

Poi una riflessione di tipo politico: “Se ogni cinque anni questa regione cambia amministrazione, vuol dire che qualcosa non funziona. Sono convinto che se una giunta non viene riconfermata ci sono tre elementi che non vanno: sanità, patrimonio infrastrutturale e vita delle imprese. A questo proposito, vi svelo che la San Carlo vuole insediarsi in Abruzzo. Il pacchetto Madia prevede procedure azzerate per le imprese che vogliono creare infrastrutture produttive, ed io lo benedico per questo. A Renzi ho chiesto anche di semplificare le norme per le bonifiche industriali”.

ranieri gianlucaPowercrop: la vittoria è ancora lontana, ma ha già cento padri.

Nella conferenza stampa tenutasi presso il comune di Avezzano il giorno 27 aprile, il sottosegretario Mazzocca, il Sindaco Di Pangrazio e i consiglieri regionali marsicani intervenuti (quelli di maggioranza) hanno sottolineato come il risultato ottenuto nella lotta all’ecomostro Powercrop, cioè la revoca dell’accordo ed il no della Conferenza di Servizi,  sia merito di tutti, anche di chi, fino a ieri, il progetto Powercrop lo aveva sostenuto.

“Da parte nostra,” dichiara il consigliere del Movimento 5 Stelle Gianluca Ranieri, “siamo contenti. Contenti che la regione abbia fatto quanto gli avevamo suggerito: del resto, abbiamo ampiamente dimostrato in questi due anni che quando il Governatore della regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, instaura un dialogo costruttivo con le opposizioni, l’azione amministrativa diviene più efficace e a beneficiarne sono i cittadini. Peccato che non accada spesso.”

“Attenzione però,” continua il consigliere 5 stelle, “la lotta per salvare la Marsica dalla megacentrale a biomasse è ancora lunga e passa attraverso la notifica di revoca dell’accordo al Comitato Interministeriale, cosa che peraltro non viene prevista nella delibera. Ciò lascia supporre che, aldilà della notifica, manca ancora la volontà di portare avanti una seria azione politica a supporto di quanto deciso, in primis nei confronti del comitato, per ribadire, sia sul piano tecnico, sia, a maggior ragione, sul piano politico, quanto deliberato.”

Resta altresì un’incognita il nuovo accordo di riconversione del comparto bieticolo-saccarifero a cui pure il sottosegretario Mazzocca ha solo accennato, ma sul quale è il caso di fare al più presto chiarezza definendo nei dettagli quali saranno le intenzioni del governo regionale.