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Consorzio di Bonifica Sud: le organizzazioni professionali agricole della provincia di Chieti aderenti al coordinamento Agrinsieme (Cia, Copagri e Confagricoltura), chiedono al commissario del Consorzio di Bonifica Sud, all’assessore Regionale all’Agricoltura Dino Pepe e al presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso di dare seguito agli impegni assunti per cercare gli strumenti amministrativi, gestionali e di finanziamento per ridare organicità e funzionalità alle attività del Consorzio. Le associazioni del coordinamento Agrinsieme, dopo aver dato vita al sit-in davanti alla sede Consortile e gli incontri con le istituzioni, evidenziano che non possono essere soltanto gli agricoltori a subire le conseguenze di dissennate gestioni che si sono risolte in un aumento dei canoni per l’anno in corso del 57%.

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"Vogliamo riorganizzare il sistema di trattamento dei rifiuti, liberalizzando i servizi di raccolta e gestione anche superando la disciplina imposta dalle Autorità di bacino e combinando in modo flessibile la riduzione all’origine (con incentivi alla vendita dello sfuso e tassazione degli imballaggi), la differenziazione ex-ante ed ex-post dei rifiuti, e la raccolta porta a porta, fanno sapere dal gruppo "Abruzzo Civico", che ribadisce di non aver mai ipotizzato la previsione di realizzazione di impianti di trattamento di pirolisi o inceneritori addirittura proposti dal privato.

Nella nota di Abruzzo Civico, dunque, è ribadita l’assoluta contrarietà a qualsiasi intervento che non sia inserito in un piano regionale di organizzazione di smaltimento rifiuti condiviso, che sia gestito dal pubblico e non dal privato, e che dovrà precisare quali sono gli impianti e i trattamenti necessari ad ottimizzare il ciclo integrato dei rifiuti.

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Sono 6 i quesiti che Gianluca Ranieri (M5s, nella foto) porrà, nel corso del prossimo consiglio regionale, al Presidente D’Alfonso per conoscere quale sia realmente la posizione della Regione Abruzzo sulla realizzatore della centrale elettrica a biomasse proposta dalla Power Crop Srl. Il Governo Regionale ha preso l’impegno ad assumere ufficialmente una posizione di contrarietà nei confronti del progetto e a contrastarne in ogni modo la realizzazione, proprio perché è stata riconosciuta l’incompatibilità con il contesto socio-economico ed ambientale della Piana del Fucino e, più in generale, la Marsica e l’Abruzzo. Un impegno che però non è stato mantenuto dalla Giunta. "Nel prossimo consiglio del 22 marzo pretendiamo delle risposte concrete dalle quali capiremo quale peso da il Presidente all’organo di consiglio della Regione Abruzzo", dicono i pentastellati.