Politica

d alfonso incontro  Cirsu

I principali appuntamenti di Luciano D’Alfonso per giovedì 12 novembre:

- ore 8:30 a ROMA, nella sala Verde di Palazzo Chigi, incontro di lavoro presieduto dal Sottosegretario di Stato prof. Claudio De Vincenti avente ad oggetto Patto per la Regione Abruzzo. Parteciperanno anche il dr.Tommaso di Rino e la dr.ssa Cristina Gerardis;

- ore 10:00 a ROMA, in via della Pigna, incontro con Mons. Liberio Andreatta;

- ore 11:30 a ROMA, in via Monzambano n. 10, incontro con il Presidente ANAS ing. Gianni Vittorio Armani;

- ore 12:30 a ROMA, nella sede della Regione Abruzzo, incontro con il prof. Maurizio Di Palma, Presidente di ECOTER;

- ore 15:30 a ROMA, nella sede del Ministero dell’Ambiente in via Cristoforo Colombo n. 44, incontro convocato dal Ministro Gian Luca Galletti avente ad oggetto "Parco Nazionale della Costa Teatina". Sono stati invitati: Presidente Regione Abruzzo, Presidente Provincia di Chieti, sindaci dei comuni di Ortona, San Vito Chietino, Rocca S. Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Villalfonsina, Vasto, San Salvo; Presidente Maurizio Lupi, On. Marcello Di Caterina;

- ore 17:00 a ROMA, nella sede nazionale del PD, seminario di approfondimento concernente le infrastrutture e il Mezzogiorno. Ai lavori prenderanno parte i Presidenti dei Gruppi PD al Senato e alla Camera Zanda e Rosato, il Presidente Commissione Trasporti Meta. Inoltre parteciperanno i capigruppo della suddetta Commissione del Senato e della Camera, Sen. Marco Filippi, e On. Mario Tullo e i membri titolari della Commissione Trasporti al Parlamento Europeo On. Isabella De Monte e On. David Sassoli. I lavori saranno conclusi dal Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio.

Sospiri e consiglieri Di Domizio e Ciuffi2GRUPPO REGIONALE FORZA ITALIA

Comunicato del capogruppo Forza Italia (Regione Abruzzo) Sospiri e amministratori di Cepagatti su conferenza stampa odierna su ‘Vasche antiesondazione: opere e vincoli’

Finanziate e avviate, si spera, le opere antiesondazione sull’asta Aterno-Pescara, con la realizzazione di 5 vasche naturali sui territori di Rosciano e Cepagatti, che comunque causeranno una perdita a carico dei due comuni, la Regione deve ora operare per vincolare in maniera perenne le aree ancora libere lungo l’intero asse, al fine di impedire ulteriori e future cementificazioni. A tal fine lunedì depositerò un emendamento alla legge approvata un mese fa per vietare ogni genere di edificazione, sia residenziale che commerciale, sulle superfici poste sino a 150 metri dalle sponde e dagli argini. In altre parole, fatte le vasche di compensazione, a nessuno venisse in mente di autorizzare altri palazzi o centri di distribuzione, com’è già avvenuto in passato a Spoltore, Chieti, Manoppello o San Giovanni Teatino. Sono certo che il Pd non potrà che sottoscrivere e approvare tale norma a tutela dell’intera regione”. A dirlo è stato il Capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri nel corso della conferenza stampa odierna convocata sul tema, alla presenza dei due consiglieri comunali di Cepagatti Paolo Di Domizio e Monica Ciuffi.

Nei giorni scorsi il Governatore D’Alfonso è riuscito a sbloccare l’iter di un progetto iniziato con il Governo Chiodi, ossia la realizzazione delle 5 vasche o bacini di laminazione, ossia le vasche di espansione, per permettere al fiume Pescara di esondare in occasione delle piene ventennali, trentennali e cinquantennali, un’opera – ha spiegato Sospiri – oggi obbligatoria perché nel tempo molti Comuni che corrono lungo l’asta hanno cementificato le aree naturali di esondazione e tutti ricordiamo gli effetti su Pescara dell’alluvione del 2 dicembre 2013, quando è stato necessario evacuare l’intero quartiere di Villaggio Alcyone e l’acqua ha invaso la golena sud e quella nord. Ora il progetto prevede la realizzazione di quelle vasche negli abitati di Rosciano e di Cepagatti perché, paradossalmente, sono stati i Comuni più virtuosi, ossia i soli due Comuni che hanno lasciato correttamente libero il territorio a ridosso del fiume. Le vasche vengono dunque realizzate, e, dovendo acquisire i terreni necessari per le opere, ciò accadrà tramite una legge che stabilisce la Servitù di allagamento, ovvero non ci saranno espropri, anche per evitare il rischio di contenziosi che avrebbero allungato i tempi di cantiere con il rischio di perdere i 54milioni di euro di finanziamento, dunque i terreni, tutti di natura agricola, non verranno tolti ai proprietari, ma ci sarà solo una servitù e i proprietari potranno continuare a coltivarli, imponendo, però, comunque delle limitazioni, ossia dei danni. Personalmente ho però fatto approvare due emendamenti alla legge 7 del 2010, ratificata un mese fa circa, per garantire comunque un indennizzo nei confronti dei Comuni e dei cittadini che sono stati bravi, e dunque non hanno cementificato come a Manoppello o Spoltore, né hanno fatto opere folli come a Pescara con la diga foranea: con il primo emendamento abbiamo previsto un ristoro per i proprietari dei terreni, che andrà da un minimo del 40 per cento del prezzo di mercato sino a un massimo del 75 per cento, a seconda se la superficie andrà a ospitare la vasca, o l’argine o solo la strada di accesso alla vasca. Con il secondo abbiamo previsto per i Comuni virtuosi, ossia Rosciano e Cepagatti, il pagamento di un ristoro consistente nella realizzazione di opere di mitigazione delle criticità idrauliche, idrogeologiche e ambientali. Ora però – ha proseguito il Capogruppo Sospiri – dobbiamo guardare al futuro, ossia garantire che quello che è avvenuto in passato, ovvero la cementificazione selvaggia delle sponde del fiume, che oggi ha reso necessario le 5 vasche, non accada mai più. Quindi non possiamo pensare di togliere tra i 50 e i 100 ettari a Cepagatti e Rosciano, e poi autorizziamo Megalò 2 o 3, o cementifichiamo ancora sulla sponda di Manoppello o autorizziamo un altro complesso residenziale lungofiume a Spoltore, rendendo inutile il sacrificio dei cittadini di Rosciano e Cepagatti. Oggi abbiamo il dovere di vincolare per sempre le aree a ridosso dell’asta fluviale e, a tal fine, lunedì depositerò un emendamento alla legge con il quale stabiliamo che sulle aree a 150 metri dalla linea di confine dell’area di rischio per fenomeni alluvionali, non si potrà mai più costruire, una norma che andrà applicata su tutti i comuni, come Chieti, Spoltore, Manoppello, San Giovanni Teatino e Pescara. Il Pd non potrà che sottoscrivere e votare la mia proposta di legge, che rappresenta solo il completamento del lavoro del Governatore D’Alfonso nell’assegnazione dei 54milioni di euro di finanziamento. È nostro dovere mettere in sicurezza l’asta fluviale per i prossimi trent’anni, le aree libere devono restare libere per sempre. Se non ci sarà l’approvazione della norma – ha commentato ancora Sospiri – evidentemente dovrò rivedere il mio giudizio e la mia posizione sull’intera operazione del Governatore D’Alfonso, ricordando che, ovviamente, i Comuni e i cittadini di Cepagatti e Rosciano non sono contenti di vedersi sottratti centinaia di ettari di terreno, ma sono comunque consapevoli della necessità di fare un sacrificio, purchè ne valga la pena”.

Pescara, 11.11.2015

Capogruppo Forza Italia

Regione Abruzzo

Lorenzo Sospiri

CONSIGLIO REGIONALE, FEBBO E SOSPIRI: SU ARAP E GARANTE DETENUTI MAGGIORANZA ANCORA DIVISAfebbo sospiri  1901 

L’AQUILA – Il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri hanno rilasciato la seguente dichiarazione in meiro alla seduta di ieri del Consiglio regionale: “La crisi ferragostana interna alla maggioranza di centrosinistra continua e si evidenzia con maggiore frequenza, come oggi. Dopo 18 mesi di mancati tentativi di ricostituire il Cda dell’Arap, per mancanza di condivisione gestione del sistema idrico, evidenziando una diversità di vedute tra l’assessore competente, il vice presidente Lolli e il presidente D’Alfonso che si è tramutata in una mancata individuazione dei 2 membri spettanti alla maggioranza (mentre la minoranza aveva indicato il dott. Giuseppe Savini), si è arrivati inevitabilmente al Commissariamento. E’ apparsa ancora piu’ palese la frattura interna alla maggioranza, sulla scelta del nome del Garante dei detenuti: D’Alfonso proponeva, sapendo di non avere i numeri, la candidatura di facciata (così come denunciato durante lo scorso Consiglio regionale) di Rita Bernardini e per ricompattare la sua maggioranza andava allo scontro “volgare” e inopportuno con il centrodestra. Oggi la conferma delle divergenze interne alla maggioranza e le reali intenzioni di non nominare la Bernardini stessa si sono palesate con la richiesta fatta dall’ormai difensore d’ufficio, ex sottosegretario Camillo D’Alessandro, di rinviare la votazione.  Ora D’Alfonso avrà sulla coscienza il nuovo status di disoccupata della Bernardini che fidandosi, non conoscendolo, delle promesse si è dimessa dall’incarico di Partito”.