Politica

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Teramo 21 maggio 2020. Approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’Istituto professionale “Pagliaccetti” di Giulianova. Prevista la delocalizzazione sui terreni di proprietà della Provincia che si trovano fra l’ITI e il Liceo Scientifico. Complessivamente è previsto un investimento di 9 milioni e 100 mila euro ed è stato candidato a finanziamento con i residui del Fondo Sisma 2009.

La struttura esistente è stata dichiarata inagibile, e chiusa nel 2017,  in seguito alle verifiche di vulnerabilità sismica condotte su tutti gli edifici scolastici della Provincia. Il progetto prevede la delocalizzazione della scuola  – l’attuale struttura è di proprietà del Comune di Giulianova – nell’ampio spazio ricompreso fra l’ITI, il Liceo Scientifico e Parco Cerulli a Giulianova alta venendo a comporre un unico Polo Scolastico delle superiori.

“Un lavoro importante con un progetto che prevede il massimo dell’innovazione in termini di risparmio di consumo energetico e di antisimica – dichiara il consigliere delegato all’Edilizia scolastica, Luca Frangioni – spazi, aule, laboratori tutto è concepito pensando al benessere della comunità scolastica che passa molto del suo tempo all’interno della struttura e dove, ovviamente, anche se pensato prima dell’emergenza COVID, non ci sarebbe alcuna difficoltà a rispettare norme di distanziamento sociale. Naturalmente adesso c’è da impegnarsi per farlo approvare: diciamo che partiamo da ottimi presupposti vista la qualità dell’idea progettuale e la circostanza che il Pagliaccetti figurava già nella richiesta dei finanziamenti del 2009 e fu l’unico a non essere approvato perché allora aveva una bassa priorità. In quel fondo ci sono residui disponibili e dopo la chiusura per inagibilità totale i presupposti sono completamente mutati. Nonostante questa drammatica emergenza l'ente non solo non ha mai smesso di lavorare, queste settimane sono state utili proprio per chiudere alcune attività progettuali che ci consentono di guardare alla riapertura dell'anno scolastico con una certa serenità. Nei prossimi giorni metterò in agenda un incontro con i dirigenti scolastici per pianificare le azioni da sviluppare in vista di settembre".


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Ordinanza Sindacale n. 295

A Chieti i negozi di parrucchieri, barbieri, acconciatori ed estetiste potranno restare aperti tutti i giorni dalle 7.00 alle 23.00

Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, al fine di garantire agli operatori del settore “servizi alla persona”, la massima libertà di orari riguardanti l’apertura e la chiusura della propria attività, permettendo, così, una migliore gestione degli appuntamenti e degli spazi e una migliore programmazione delle attività nonostante le prescrizioni,ha firmato l’Ordinanza Sindacale n. 295 che dispone, perle attività di parrucchiere, barbiere, acconciatore edestetista, che non si trovano nei centri commerciali, lafacoltàdirestareapertealpubblicoin tuttiigiornidellasettimana,domenicaefestivicompresi,dalleore07.00alleore23.00, dal 23 maggio al 31 luglio2020.

Le attività dovranno essere svolte nel rispetto delle norme nazionali e regionali vigenti ed in ossequio al Protocollo di Sicurezza emanato dalla Regione Abruzzo con Ordinanza n.62 del 20.05.2020, Sezione 11.

europa fondi

COMUNICATO STAMPA

Paolucci su fondi europei: “In 14 mesi di governo nessun nuovo bando per fondi FSE e FESR, 

la Giunta lenta rischia di perdere fondi mentre l’Abruzzo ne ha un enorme bisogno”

Maglia nera all’Abruzzo sull’avanzamento dei fondi europei FSE e FESR. “La nostra Regione è fanalino di coda nella classifica nazionale, tanto da essere strigliata dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano oggi in Senato: il centrodestra in quasi un anno e mezzo di governo non è stato in grado di fare nuovi bandi e rischia di perdere le risorse che ha già in cassa. Una vera vergogna!”, così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci.

L’Abruzzo ha la peggiore performance dei pagamenti insieme alla Regione Calabria per i fondi FSE e fra le peggiori con la Sicilia per quelli FESR, questo dopo aver raggiunto in passato tutti gli obiettivi prefissati dall’Unione Europea sull’utilizzo di entrambe: “Succede perché la Giunta lenta non se ne è occupata, lo dimostra il fatto che dal 2019 a oggi non è uscito alcun nuovo bando da questa maggioranza – denuncia l’ex assessore al Bilancio Paolucci – Sono gli stessi che in questi giorni stanno facendo una nuova proposta di legge post covid, Cura Abruzzo 2, con risorse che saranno di sicuro insufficienti mentre rischiano di perdere fondi già in cassa, nonostante il bisogno che imprese, famiglie e attività hanno di respirare dopo essere stati fermi per oltre due mesi. La relazione di Provenzano ci cita come performance peggiore per i fondi FSE (siamo ultimi), fra gli ultimi per i fondi FESR, malgrado il centrosinistra abbia lasciato la situazione delle risorse a posto, perfettamente rispondente anche alla regola “n+3” imposta dall’Unione proprio per agevolarne il corretto utilizzo. Per tutto il 2019 e mezzo 2020 non risulta invece che la Giunta lenta si sia data da fare promuovendo nuovi bandi e questo spiega il fatto che siamo ultimi per i fondi FSE; l’avanzamento di spesa che invece si realizza sui fondi FESR è solo l’effetto dell’esecuzione dei bandi che questo governo ha ereditato e all’iter dei progetti che il centrosinistra ha promosso durante i cinque anni di buon governo.

Si tratta di una situazione già gravissima e inaccettabile a fronte del fatto che per le incapacità rivelate in questi ultimi 14 mesi l’Abruzzo è ormai indicato come un modello negativo di efficienza a livello nazionale: siamo la regione che ha il più alto numero di richieste di cassa integrazione rispetto alla popolazione, con una media dei pagamenti nettamente inferiore a quella del Paese e che la situazione economica e sociale in Abruzzo è drammatica per famiglie e imprese. 

Cosa ha fatto l’assessore alle Politiche Europee per tutti questi mesi? Come fa a non rendersi conto che se non saranno raggiunti i livelli prestabiliti sul FSE l’Europa è legittimata a richiedere indietro le risorse? Ci stiamo avviando al paradosso che mentre tutti hanno nuovi fondi perché hanno fatto bandi con cui potranno sostenere la situazione post emergenziale, l’Abruzzo rischia di perdere i vecchi per inerzia o incompetenza sopraggiunta”.