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Dopo l’incontro di ieri tra alcune associazioni di categoria – Confcommercio, Confesercenti, Cna, Cidec e Help Commercio – i responsabili delle aree tecniche del Comune di Avezzano e il commissario straordinario Mauro Passerotti, la decisione presa stravolge ancora una volta le dinamiche del mercato del sabato. Si pensa di abbandonare, con il mercato, la zona nord di Avezzano, ritornando in centro.

Nel corso della riunione è stato specificato come le soluzioni studiate fossero tante. La prima, quella che era pronta a essere discussa da subito, prevedeva il trasloco su via XX Settembre.

Ma è stato preso in cosiderazione anche il ritorno a piazza Torlonia, che sarebbe un suicidio, progettato da parte del Commissario Passerotti e dell'architetto De Sanctis e non si capiscono i motivi di questo assurdo dietrofront. Contemplate anche via Mazzini, via Corradini, via Garibaldi, dibattendo, inoltre, delle varie analisi tecniche prese sulla viabilità. Purtroppo, dicono in molti, tra residenti e commercianti: tornerebbe, infatti, in caso di nuovo spostamento, l'occlusione in centro e i pericoli dovuti alle strade bloccate dai tendoni, con l'affollamento di aree dove la viabilità serve scorrevole. La soluzione migliore era stata trovata... Non c'è zona più idonea di quella posta a nord della città. In caso di ulteriore spostamento si tornerebbe indietro, come i gamberi, di cento anni, pure in fatto di sicurezza. La maggior parte degli ambulanti, a suo tempo era fatta da abusivi e morosi. A chi conviene questo ritorno in centro? Non certo a piazza Torlonia, che tornerebbe nel degrado.

paolucci silvio due

“Il Bilancio regionale attuale gode del riallineamento contabile svolto nei 5 anni di amministrazione di centrosinistra e completato nel corso del 2019, che ha consentito la riduzione dell’indebitamento per un importo pari a 350 milioni - -così il capogruppo PD Silvio Paolucci (sopra) - E dire che quando ci siamo insediati, nel 2014, avevamo una situazione di cassa con anticipazioni pari a 140 milioni. Marsilio oggi, invece, gode di una cassa che è pari a + 400 milioni.

Inoltre questo Bilancio ha goduto delle norme “salva Abruzzo” fatte dai governi del Pd, che hanno portato alla possibilità di poter ammortizzare un disavanzo di oltre 500 milioni. Non solo l’Abruzzo ha potuto usufruire di oltre 10 milioni di euro in più. Malgrado tutte queste premesse positive che darebbero a chi governa una facile base di partenza – continua l’ex assessore regionale al Bilancio - allo strumento manca una strategia e una visione anche economico finanziaria, a questo punto allarmante, considerata la mancanza di visione del Defr e rischiano gli investimenti che noi avevamo progettato, a partire dai nuovi ospedali. Inoltre abbiamo posto le basi affinché negli anni a venire si liberassero altre risorse: 10-15 milioni dal 2020 al 2021 e 50-70 milioni nel 2022. Così le risorse aggiuntive, alcuni settori, a questo punto per scelta, restano al palo: non si dice nulla sull’edilizia sanitaria, non ci sono fondi in più per la politica dei trasporti, per l’erosione della costa, per il sociale (disabili ed anziani), per la piccola e media impresa. Insomma l’assenza di indirizzi e le divisioni interne alla maggioranza hanno prodotto un documento contabile che disperde le risorse, a causa di quella che suona come molto di più che una semplice diatriba interna alla Giunta. Di questo clima è espressione il “bilancio scritto a mano”, che dopo il poltronificio, la promozione dei cartoni e della cioccolata è stata la nuova impresa della maggioranza di centrodestra, che in Giunta ha “arricchito” il documento con aggiunte dell’ultim’ora vergate a penna e lo ha votato due volte, per via delle divisioni che attraversano il centrodestra. Pizzini che sono carta straccia in quanto non recepiti negli allegati e che tradiscono il malessere della Lega, che evidentemente ha pesato pochissimo in questo documento. Il centrosinistra presenterà emendamenti di merito per dare alcune risposte ai vuoti evidenti nonostante le risorse aggiuntive esistenti”.

 

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In occasione della prima giornata della sessione del bilancio di Regione Abruzzo, abbiamo assistito a modalità di presentazione di documenti che non sarebbero potuti uscire nemmeno dalla fantasia di uno scrittore, per tutta l'improvvisazione con cui sono stati scritti. Non fosse che ci troviamo di fronte al documento più importante per il futuro della nostra regione, verrebbe da dire che ci siamo trovati nel pieno di un racconto di fantasia, come fosse Il curioso caso del Defr olografo ”.

Lo afferma il Capogruppo M5S Sara Marcozzi (sopra), al termine della prima giornata della sessione bilancio di Regione Abruzzo. “Il centro destra – prosegue – ha infatti confermato una volta di più tutta la propria impreparazione nel redigere atti credibili. Oltre ad averci presentato, in ritardo, un documento zeppo di imprecisioni, non si sono fatti remore neppure a inserire modifiche a penna. Si tratta di un comportamento grottesco, che la dice lunga sia sulla serietà con cui questa maggioranza affronta le questioni fondamentali per il futuro della propria gente, che sulla leggerezza con cui amministrano i soldi degli abruzzesi, aggiungendoli e togliendoli dal Defr come fosse l'elenco della spesa”.

Ma ciò che lascia ancora più allibiti è il contenuto di questi pizzini. Infatti hanno inserito la promessa di approvazione e finanziamento di proposte di legge, quasi tutte operazioni bandiera della propaganda leghista, mai discusse in commissione. Niente di più inadeguato. Tutto ciò certifica la presenza di una maggioranza evidentemente spaccata dall'interno, costretta a rammendare a destra e a manca il documento di economia e finanza e il bilancio per mettere tutti d'accordo, anche dopo l'approvazione del Defr in Giunta”.

Ormai abbiamo compreso che tenere l'equilibrio tra tutti i partiti coinvolti nell'ammucchiata della maggioranza è un'impresa quasi impossibile. Lo hanno già dimostrato litigando per il conferimento dell’incarico al componente della sezione di controllo della Corte dei Conti abruzzese, scelto peraltro in maniera, a nostro avviso, illegittima attraverso una nomina (e non una designazione, come la legge richiederebbe) imposta dal Presidente del Consiglio regionale e non legittimata dalla dovuta votazione del Consiglio stesso. Lo confermano adesso coprendo maldestramente dei dissidi interni visibili ad occhio nudo. La sola cosa che possiamo sperare è che questi due punti di frizione non siano collegati l'uno all'altro per ritrovare serenità interna al centro destra. L'unica certezza che abbiamo è che la sessione bilancio, fin dalle prime ore, ha confermato tutte le osservazioni sull'inadeguatezza della maggioranza che ormai da mesi denunciamo. Noi continueremo a vigilare affinché i soldi di tutti gli abruzzesi siano amministrati al meglio”.