Politica

 

s g teatino due

 

Il Presidente Marco Cacciagrano, visti il TU d.lgs n. 267/2000 e gli 
artt. 55 e 56 del regolamento per il funzionamento del Consiglio 
comunale, ha convocato l'assemblea civica di San Giovanni Teatino, in 
seduta pubblica, sessione ordinaria, per lunedì 16 dicembre  2019 alle 
ore 18.30, per la trattazione dei seguenti punti all'ordine del giorno:
1.      Risposta ad interrogazioni
2.      Approvazione verbali seduta precedente.
3.      Variazione al bilancio di previsione 2019/2021. Ratifica della 
deliberazione di Giunta comunale n. 212 del 06/11/2019, adottata ai 
sensi dell'art. 175, comma 4, del d.lgs. N. 267/2000.
4.      Variazione al bilancio di previsione 2019/2021. Ratifica della 
deliberazione di Giunta comunale n. 236 del 30/11/2019, adottata ai 
sensi dell'art. 175, comma 4, del d.lgs. N. 267/2000.
5.      Riconoscimento debiti fuori bilancio.
6.      D.U.P. 2019 - 2021. Aggiornamento in relazione al Programma 
Triennale delle Opere Pubbliche.
7.      D.U.P. 2019 - 2021. Aggiornamento in relazione al Piano delle 
Alienazioni e delle Valorizzazioni.
8.      Affidamento del servizio di tesoreria comunale per il periodo 
01/01/2020 - 31/12/2024.  Approvazione schema di convenzione.

 

masci carlo

La rinuncia all’ex Cofa da parte del rettore dell’Università «Gabriele d’Annunzio» Sergio Caputi è comprensibile dal punto di vista umano e manageriale, ma per la città di Pescara è una sconfitta che ha paternità ben precise. È il risultato della mancanza di lungimiranza e della miopia politica dei «frenatori del no», quelli che si oppongono per impenetrabili preconcetti alla crescita della città e che masochisticamente sembrano godere nel precluderle una dimensione più ampia e internazionale. Un ostracismo assurdo, immotivato e alla lunga persino dannoso. 

Negli ultimi dieci anni è la seconda volta che la sinistra si oppone, questa volta assieme al M5S, con gli artifici dell’ostruzionismo e con quelli del polverone polemico, al riassetto pubblico dell’ex Cofa. Nel 2011 venne affossato l’accordo Regione/Camera di Commercio, e adesso si è scelto di voler sbarrare a tutti i costi le porte all’Università, quando invece logica e oculatezza vorrebbero che quelle porte fossero e rimanessero spalancate nel segno dell’accoglienza e della sinergia. L’Università è una risorsa ed è altresì un volano per Pescara, perché da essa si irraggiano la cultura, l’intelligenza e l’economia che ricadono con ogni tipo di beneficio sul tessuto urbano. Pescara è una città universitaria che, pur negli spazi sacrificati, esprime in proporzione un quoziente molto alto di presenza di studenti, ai quali fornire strutture e servizi competitivi che danno attrattività al territorio. 

Portando avanti il discorso avviato con la «d’Annunzio» la città avrebbe beneficiato anche di un auditorium e/o di un centro congressi da 1.500 posti che ne esaltano quelle potenzialità non sempre pienamente espresse. Sull’ex Cofa siamo e rimaniamo convinti che debba essere fatto ogni sforzo in termini di innovazione qualitativa, sostenibile e pubblica, e per questo in proposito rivolgo un preciso appello anche alla Regione Abruzzo", ha detto Masci (sopra).

 

masci carlo

La rinuncia all’ex Cofa da parte del rettore dell’Università «Gabriele d’Annunzio» Sergio Caputi è comprensibile dal punto di vista umano e manageriale, ma per la città di Pescara è una sconfitta che ha paternità ben precise. È il risultato della mancanza di lungimiranza e della miopia politica dei «frenatori del no», quelli che si oppongono per impenetrabili preconcetti alla crescita della città e che masochisticamente sembrano godere nel precluderle una dimensione più ampia e internazionale. Un ostracismo assurdo, immotivato e alla lunga persino dannoso. 

Negli ultimi dieci anni è la seconda volta che la sinistra si oppone, questa volta assieme al M5S, con gli artifici dell’ostruzionismo e con quelli del polverone polemico, al riassetto pubblico dell’ex Cofa. Nel 2011 venne affossato l’accordo Regione/Camera di Commercio, e adesso si è scelto di voler sbarrare a tutti i costi le porte all’Università, quando invece logica e oculatezza vorrebbero che quelle porte fossero e rimanessero spalancate nel segno dell’accoglienza e della sinergia. L’Università è una risorsa ed è altresì un volano per Pescara, perché da essa si irraggiano la cultura, l’intelligenza e l’economia che ricadono con ogni tipo di beneficio sul tessuto urbano. Pescara è una città universitaria che, pur negli spazi sacrificati, esprime in proporzione un quoziente molto alto di presenza di studenti, ai quali fornire strutture e servizi competitivi che danno attrattività al territorio. 

Portando avanti il discorso avviato con la «d’Annunzio» la città avrebbe beneficiato anche di un auditorium e/o di un centro congressi da 1.500 posti che ne esaltano quelle potenzialità non sempre pienamente espresse. Sull’ex Cofa siamo e rimaniamo convinti che debba essere fatto ogni sforzo in termini di innovazione qualitativa, sostenibile e pubblica, e per questo in proposito rivolgo un preciso appello anche alla Regione Abruzzo", ha detto Masci (sopra).