Cronaca

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GUARDIA DI FINANZA L’AQUILA: SEQUESTRATI OLTRE 800.000 EURO A TITOLO DI DANNO ERARIALE DERIVANTE DA UNA TRUFFA AI DANNI DELLO STATO.

In data odierna, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza dell’Aquila hanno eseguito un sequestro conservativo disposto dalla locale Corte dei Conti di disponibilità finanziarie, beni immobili e quote societarie per un valore di € 827.000 nei confronti di tre persone fisiche e di  una società operante nel settore della tecnologia informatica, beneficiaria di contributi sia comunitari, percepiti nell’ambito dei Fondi Strutturali POR FESR 2007/2013 (stanziati per la riattivazione di attività produttive delle imprese nell’area del cratere sismico), che nazionali, erogati dai comuni di L’Aquila e Fossa a titolo di indennizzo per i danni subiti a seguito del terremoto.

La misura cautelare appena eseguita scaturisce da una segnalazione inoltrata alla Procura Regionale della Corte dei Conti Abruzzo al termine di un’articolata attività di P.G. conclusa nel 2015 dai militari delle Fiamme Gialle e coordinata dalla Procura della Repubblica di L’Aquila. Più in particolare, le indagini di P.G. permettevano di accertare una truffa aggravata ai danni dello Stato realizzata dal rappresentante legale della società, il quale, attraverso la produzione di dichiarazioni fittizie e di false perizie attestanti l’entità dei danni subiti dall’azienda a causa del sisma, otteneva indebitamente le dette misure di sostegno.

Le investigazioni dei finanzieri facevano pertanto emergere un danno erariale patito dalle pubbliche finanze, a causa dei contributi illecitamente percepiti, sia dalla Regione Abruzzo che dai citati enti comunali, per un importo complessivo di circa 700.000 euro. Tale danno, prontamente segnalato dai finanzieri alla magistratura contabile, cui va aggiunto il danno subito dall’amministrazione per i costi sopportati e le risorse vanamente impiegate nell’iter complessivo dell’istruzione, erogazione, gestione, revoca e recupero dell’elargizione stessa, è stato quantificato dal magistrato contabile in euro 827.000, il cui valore corrispondente veniva sottoposto al sequestro conservativo appena eseguito.

La lotta alle frodi in danno dello Stato rappresenta da sempre una delle priorità che la Guardia di Finanza persegue al fine di limitare l’impatto negativo che tali condotte causano in termini di sottrazione di risorse pubbliche destinate agli operatori economici meritevoli e sui quali si fonda il tessuto economico produttivo del Paese. 

Comando Provinciale Guardia di Finanza                                             Telefono 086234961-08623496854

Via Raffaele Paolucci, 67100 L’Aquila                                                         Fax         08623496855

simone colaiuta

Non c‘è tregua nella lotta innescata sui social tra Alessandro Maiorano (toscano, nel suo curriculum spiccano denunce contro Renzi e le sue spese pazze) e Simone Coccia Colaiuta (nella foto), fidanzato e prossimo marito della senatrice aquilana del Pd, Stefania Pezzopane.

Difficile dire chi abbia iniziato prima; quel che è certo è che i tribunali sembrano occuparsi troppo spesso degli screzi e delle gesta dell’uno contro l’altro.

L’ultimo processo in ordine di tempo, e forse anche quello con le accuse più gravi,  è quello che si aprirà  il prossimo 19 aprile 2017 e che vede imputati Simone Coccia Colaiuta ed il suo agente, Ivan Giampietro, con l’accusa di tentata truffa in concorso.

Il pm stefano Gallo, concluse le indagini preliminari, ha deciso di non archiviare la denuncia di Maiorano del 2015 e di chiedere il processo per i due aquilani.

La vicenda si riferisce ad una serie di «artifizi e raggiri» che sono consistiti nel «concordare tra loro la falsa versione che, a causa del comportamento di Maiorano, Giampietro, il manager, aveva deciso di non dare più seguito ad un contratto del valore di 20mila euro in favore di Coccia Colaiuta».

In pratica Colaiuta ed il manager avrebbero concordato una versione per incastrare Maiorano e chiedergli un risarcimento danni.  

di primio umberto 120613 rep 01 

La data è quella di ieri, l’oggetto è la “costituzione del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo – quadriennio 2016-2020″, la firma è quella del Magnifico Rettore della d’Annunzio Di Ilio, i nomi sono esattamente quelli che sabato scorso avevano fatto gridare allo “scippo rappresentativo e istituzionale” il sindaco di Chieti. Il sindaco di Chieti, Di Primio (nell'immagine di "Telesirio", sopra), all’indirizzo anche del Rettore Di Ilio ma non solo a lui rivolte, sono colme di delusione e sconcerto, ma non hanno smosso alcuna riflessione e quel decreto di nomina del nuovo CdA è stato firmato senza incontrare il sindaco di Chieti come, invece, era stato promesso.