Cronaca

inps

ABRUZZO: DISOCCUPAZIONE NEGATA

- Vittima di stalking lascia il lavoro licenziandosi, ma l’Inps le nega la disoccupazione. La denuncia viene dall’associazione "Fa.Vi.Va" (famiglia,vita
e valori) che si è occupata del caso. La donna, per sfuggire al suo stalker, è stata costretta a lasciare il lavoro e la città dove abitava con il
compagno e a trasferirsi nella sua città natale, dove ora cerca di ricostruirsi una nuova vita in sicurezza.La signora, spinta da una situazione
insostenibile, ha rassegnato le dimissioni per giusta causa, come previsto dalla normativa vigente. In particolare,l’articolo 55-bis del D.L.numero 151
del 2001 stabilisce che le vittime di violenza di genere possano dimettersi senza preavviso, considerando la violenza stessa una giusta causa per
interrompere il rapporto di lavoro, con diritto alla Naspi.

 

badante

TERAMO: BADANTE CONDANNATA

- Anziché accudirla amorevolmente la prendeva a pizzicotti, schiaffi e sputi. Con una scopa l’avrebbe pure colpita in faccia e minacciata di stare zitta
perché altrimenti la cosa sarebbe andata avanti. Ma dopo una denuncia anonima, probabilmente di un vicino di casa, la badante di una 92enne teramana
(nel frattempo deceduta) è stata scoperta ed arrestata e ieri, al termine di un lungo processo, Zahra Bourhila, 63 anni, marocchina, è stata condannata
dal giudice Emanuele Ursini a 3 anni e 6 mesi di reclusione, con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e il risarcimento di 2mila euro per ciascuna
delle tre parti civili costituite, che sono i familiari dell’anziana.

 

L'AQUILA: ACCUSE PESANTI

- Le accuse sono pesanti: prostituzione minorile, pornografia minorile, atti sessuali con un minorenne in cambio di denaro o alimenti. È un’inchiesta
delicata quella coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica della Distrettuale dell’Aquila, Roberta D’Avolio, che vede indagati tre giovani,
uno di 30 anni, l’altro di 21 e una ragazza di 20 anni, (dei quali non pubblichiamo le generalità per tutelare la vittima) che è una 16enne affetta da
un ritardo cognitivo. Il Pm ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che normalmente prelude alla richiesta di rinvio a
giudizio. Il più grande, secondo l’accusa, avrebbe compiuto atti sessuali con la minore in cambio di denaro o di cibo e sigarette, ma l’avrebbe anche
indotta a prostituirsi con terze persone in cambio di denaro, tra l’altro inducendola a praticare sesso dietro pagamento di 10-15 euro.