Cronaca

cocaina

AVEZZANO: ARRESTO IN FLAGRANZA

- Serata “movimentata” quella di ieri nel quartiere San Francesco. Era già buio quando una gazzella del nucleo Radiomobile della compagnia, in servizio di
pattuglia nel quartiere periferico, notava un uomo avvicinarsi con fare sospetto ad un’auto parcheggiata che lo attendeva a fari spenti.A quel punto i
militari hanno deciso di intervenire bloccando sia la conducente dell’utilitaria, una 34enne del posto, che l’uomo. Quest’ultimo però, visti i militari ha
tentato la fuga, gettando un involucro nei campi circostanti. Il fuggitivo, un 44enne di origine straniera senza fissa dimora,raggiunto e bloccato dai
militari, che avevano anche recuperato quanto gettato via: un fazzoletto di carta con dentro 15 gr. di cocaina, oltre 400 euro che aveva indosso, ritenuti
provento di spaccio.

traforo gran sasso

GRAN SASSO, TONNELLATE NAFTA RUSSA IN LABORATORI

– Nelle settimane in cui la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso è tornato prepotentemente alla ribalta, prosegue nei prestigiosi Laboratori di
fisica nucleare l’esperimento Lvd (Large volume detector), che utilizza 1.040 tonnellate di acqua ragia minerale, ovvero nafta pesante idrogenata,“altamente
infiammabile e potenzialmente inquinante, e che in base alle norme non potrebbe essere lì a poche decine di metri dall’acqua che bevono 700mila abruzzesi”.
Eppure la messa in sicurezza dell’acquifero è diventata una priorità proprio a seguito di una fuoriuscita di trimetilbenzene, utilizzato per l’esperimento
Borexino, dai laboratori del Gran Sasso nel 2002, per fortuna senza gravi conseguenze, ma che ha dato adito ad una inchiesta giudiziaria e a un processo.

 

monte salviano

AVEZZANO: MANUFATTO ABUSIVO

- La Polizia Locale di Avezzano, durante le regolari operazioni di pattugliamento del territorio, ha intercettato un manufatto in legno e teli di
ragguardevole spessore all’interno della Riserva Naturale del Monte Salviano, in una zona impervia, difficilmente accessibile e nascosta alla vista.
La costruzione, realizzata con alberi di larice tagliati arbitrariamente in loco, costituisce una grave violazione delle norme ambientali e di tutela del
patrimonio naturale.All’interno del manufatto, sono stati rinvenuti suppellettili di vario genere, lasciando ipotizzare che possa trattarsi di un rifugio di
caccia, presumibilmente utilizzato per attività di bracconaggio.Al momento non sono ancora note le generalità del responsabile della costruzione abusiva;
per tale ragione sono state prontamente avviate indagini, con l’obiettivo di identificarlo.