Cronaca

avezzano via corradini

AVEZZANO: ABBRACCIATA E DERUBATA

- La ladra degli abbracci colpisce ancora. Punta le sue vittime per strada, in pieno giorno, e con la scusa di un un saluto affettuoso, riesce a sfilare
orologi e bracciali di lusso dal polso,senza farsi scoprire. Stesse modalità,stessa zona d’azione e,stando alle descrizioni fornite agli inquirenti,stessa
mano criminale. L’ultimo episodio nella centralissima Via Corradini.La denuncia arriva da un’anziana del posto, 88enne, che ha riferito ai carabinieri di
essersi imbattuta in una giovane donna dai tratti originari dell’est Europa mentre passeggiava da sola poco dopo l’ora di pranzo. A un certo punto è stata
avvicinata dalla malvivente, che prima ha finto di riconoscerla, poi l’ha abbracciata. Con l'unico scopo di sfilarle un bracciale dal valore di circa 2mila
euro. La polizia ha già avviato un’indagine, anche con l’aiuto delle telecamere di videosorveglianza della zona, per identificare la ladra.

cocaina

AVEZZANO: ARRESTO IN FLAGRANZA

- Serata “movimentata” quella di ieri nel quartiere San Francesco. Era già buio quando una gazzella del nucleo Radiomobile della compagnia, in servizio di
pattuglia nel quartiere periferico, notava un uomo avvicinarsi con fare sospetto ad un’auto parcheggiata che lo attendeva a fari spenti.A quel punto i
militari hanno deciso di intervenire bloccando sia la conducente dell’utilitaria, una 34enne del posto, che l’uomo. Quest’ultimo però, visti i militari ha
tentato la fuga, gettando un involucro nei campi circostanti. Il fuggitivo, un 44enne di origine straniera senza fissa dimora,raggiunto e bloccato dai
militari, che avevano anche recuperato quanto gettato via: un fazzoletto di carta con dentro 15 gr. di cocaina, oltre 400 euro che aveva indosso, ritenuti
provento di spaccio.

traforo gran sasso

GRAN SASSO, TONNELLATE NAFTA RUSSA IN LABORATORI

– Nelle settimane in cui la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso è tornato prepotentemente alla ribalta, prosegue nei prestigiosi Laboratori di
fisica nucleare l’esperimento Lvd (Large volume detector), che utilizza 1.040 tonnellate di acqua ragia minerale, ovvero nafta pesante idrogenata,“altamente
infiammabile e potenzialmente inquinante, e che in base alle norme non potrebbe essere lì a poche decine di metri dall’acqua che bevono 700mila abruzzesi”.
Eppure la messa in sicurezza dell’acquifero è diventata una priorità proprio a seguito di una fuoriuscita di trimetilbenzene, utilizzato per l’esperimento
Borexino, dai laboratori del Gran Sasso nel 2002, per fortuna senza gravi conseguenze, ma che ha dato adito ad una inchiesta giudiziaria e a un processo.